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Mar 27, 2018 4612volte

Parabita (LE) – 19^ Maratonina Salento d’Amare

La partenza La partenza Foto Roberto Annoscia

In una domenica che ha visto l’Italia meteorologicamente capovolta, con il sole al nord e il maltempo al sud, si è svolta a Parabita, in provincia di Lecce, la 19^ edizione della Maratonina Salento d’Amare, valevole come terza prova del Corripuglia, il Campionato Regionale di ventidue tappe di corse su strada.

Grande protagonista la pioggia che a partire dalle 10,30 è andata sempre più intensificandosi, costringendo gli atleti alla doccia anticipata; non poteva mancare il vento, sempre protagonista nel Salento, che hanno accresciuto le difficoltà di un percorso certamente non semplice.

Ad organizzare la locale associazione Podistica presieduta dall’abile Antonio Leopizzi che tanto ha tenuto ospitare una tappa di Corripuglia nella sua città, favorito dal cambio regolamentare del Campionato, che – come fortemente voluto dal presidente regionale, Giacomo Leone – garantisce quest’anno almeno una tappa in ciascuna provincia della regione.

Peccato per i numeri, solo 621 iscritti, una cifra che ha davvero deluso tutti, spiegabile però da una serie congiunta di fattori. Innanzitutto la parzialissima partecipazione dei podisti leccesi che, ancora una volta, come a Novoli qualche anno fa, hanno deciso di non aderire al Corripuglia, pur in casa loro; il giorno di festa, la “domenica della Palme”, festività religiosa ancora molto sentita al sud; la lontananza del Salento; le previsioni che davano allerta meteo ed effettivamente di acqua ne è caduta tanta; la concomitanza con gare storiche extraregionali, come la Stramilano e la mezza di Agropoli.

Peccato, però, perché l’apprezzabilissima organizzazione della Podistica Parabita avrebbe senz’altro meritato di più…

Numerose le aree parcheggio circostanti al punto di ritrovo, che permettono di lasciare con comodità la propria vettura; a disposizione degli atleti alcuni bagni chimici, per ogni evenienza. Efficiente e spazioso il centro di distribuzione di pettorali e chip, senza eccessive code.

Dodici euro la tassa d’iscrizione base; diciotto per ricevere il simpatico pacco gara, una borsa a tracolla contenente un telo sport, una confezione di pasta fresca locale, una confezione di mustazzoli (dolci locali) e un bracciale a scatto.  

Partenza prevista per le ore 9.00, dieci minuti prima è dato il via alla manifestazione non competitiva riservata ai liberi, la Running and Walking to Associazione Angela Serra per la Ricerca sul Cancro, con la quota d’iscrizione - pari a cinque euro - interamente devoluta alla suddetta associazione.

Continuano intanto il riscaldamento muscolare gli atleti competitivi, la temperatura è rigida, l’umidità presente nell’aria accresce la sensazione di freddo, anche se nessuno vuole appesantirsi coprendosi troppo.

Come da regolamento Corripuglia, anche oggi è allestita in zona partenza la pole position riservata agli atleti più veloci (prescelti dalla Commissione master della Fidal Puglia), con il pettorale contrassegnato dallo speciale bollino che permette loro di partire davanti: questa volta però, rallentati dalla distanza più lunga, con la sede stradale sufficientemente larga e il numero dei partecipanti neanche troppo elevato, non ci sono problemi, la partenza avverrà in modo ordinato e senza pericoli per alcuno.

Prima di partire il saluto del locale Sindaco, Alfredo Cacciapaglia, accompagnato dall’Assessore alla Formazione e al lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo.

Intanto, giunto il via libera dal percorso, il giudice può finalmente sparare il colpo di via.

Non mancano neanche oggi alcuni ritardatari che si accodano con lo svantaggio di circa due minuti, “buona fortuna” anche a loro, mentre gli spettatori più interessati e fotografi si spostano al centro del paese per l’unico passaggio cittadino che avviene dopo nemmeno due chilometri.

A presentare la manifestazione lo speaker del Salento, il brevissimo Antonio Tau, che ho ritrovato persino più in gamba di come ricordavo, sempre attento e preciso, presente anche nei momenti finali sotto la pioggia intensa.

Il suddetto passaggio vede in testa appaiati i due favoriti della manifestazione, il folletto santeramano Luigi Zullo e il campione salentino Gianmarco Buttazzo, più volte nazionale nella sua lunga carriera. Segue Villazala, presto incalzato da Francesco Marini, a sua volta seguito dal duo Salcedo e Coroneo.

Al femminile conduce Daniela Hajnal, segue Maddalena Carrino, poi Pamela Greco, Marisa Russo, il duo Ammirato-D’Onghia e infine Ramunno.

Da segnalare la presenza del gruppo pacer “Gli Orginali” con Laura Tassielli, Andrea Conte, Samanta Cirillo, Nicola Peschechera e tutti gli altri, sempre allegri e vitali, sempre pronti a guidare gli altri atleti verso il “proprio” traguardo, verso il tempo da abbattere.

Primi chilometri in discesa, poi abbandonando Parabita per dirigersi a Tuglie, una prima salita fa capire che il percorso, omologato, chiuso al traffico, ben sorvegliato, non è certamente facile. Numerose anche le buche, ma oramai è un problema nazionale.

Abbandonato il centro storico di Tuglie, con tanto di antica pavimentazione scivolosa perché bagnata, dopo aver attraversato San Simone, il tracciato conduce a Sannicola, all’incirca al 10° km, dove è posizionato anche il controllo intermedio. Numerose le strade di campagna tipiche della zona, non per niente il programma ufficiale descrive che si corre tra “borghi, strade poderali, centri storici, distese di ulivi e macchia mediterranea”.

Abbandonata anche Sannicola, si procede in direzione Chiesanuova, poi verso Alezio: il problema tra il 15° e il 18° chilometro è il vento contrario, che davvero costringe a “lavorare al doppio”.

E, sparito il vento, al rientro verso Parabita, comincia la salita, a compensare i primi chilometri corsi in discesa. Purtroppo, per chi non è tra i primissimi, gli ultimi chilometri (anche metà gara per gli ultimi) si corrono sotto la pioggia divenuta sempre più forte e battente.

Un problema muscolare negli ultimi tre chilometri rallenta Buttazzo: Luigino Zullo (Running Team D’Angela Sport Turi) va ad affermarsi in 1:13:44, un tempo ben oltre le sue possibilità ma dettato come detto dalla difficoltà del tracciato, dal vento, dalla pioggia. Un elogio alla sportività di Luigino che, immediatamente intervistato da Tau dopo aver tagliato il traguardo, chiarisce subito che il vincitore della manifestazione, senza problemi fisici, sarebbe stato Buttazzo. Onore alla sportività di Luigi, peccato per i guai di Gianmarco, ma il successo è comunque suo.

E, in effetti, la smorfia di dolore sul volte di Buttazzo, quel quasi trascinare la gamba tagliando il traguardo, denotano tutta la sua odierna difficoltà: per l’esponente della Casone Noceto il crono di 1:15:15, purtroppo gli anni passano per tutti, gli acciacchi aumentano e l’eccellente Gianmarco è arrivato a 41 anni…

Terzo, molto bravo, il triatleta spagnolo della N.E.S.T. Lecce, Christian Carton Villazala, che chiude in 1:15:17. Quarto un altro spagnolo Francisco Salcedo Pedrero, attualmente runcard ma che ha corso con la canotta de CUS Bari, società per la quale era iscritto come triatleta: 1:16:04 il suo tempo.

Quinta posizione per Emanuele Coroneo, validissimo atleta de La Mandra Calimera, in 1:16:19, che precede il cerignolano della Tre Casali San Cesario, il combattivo Francesco Marini, sesto in 1:17:13, e il suo presidente, l’amabile Christian Bergamo, settimo in 1:17:38, stesso tempo del grintoso Emanuele Capasa (Amatori Corigliano), ottavo. Sempre determinato, Vito Alò (Atletica Monopoli) è nono in 1:18:25, seguito da Mario Scrimieri, altro bolide de La Mandra Calimera, decimo in 1:18:57.

Al femminile continua sino al traguardo il dominio della biondissima salentina Daniela Hajnal (Vini Fantini Pescara) che si afferma meritatamente in 1:32:34; la rimonta della mai doma Marisa Russo (Marathon Massafra) si ferma in seconda posizione, ottenuta in 1:33:01; è terza la sempre brillante Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra) in 1:33:38.

Chiuso il podio, è quarta la grintosa Pamela Greco (Saracenatletica Collepasso) in 1:33:44 a precedere l’immancabile Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), quinta in 1:36:02, e la decisa Ornella D’Onghia (Nadir on the road Putignano), sesta in 1:36:33. Risale fino alla settima posizione Antonella Patierno (Free Runners Molfetta), sempre brava, in 1:37:22, davanti alla positiva Francesca Riti (Montedoro Noci), ottava in 1:38:16, e al terribile duo di Monopoli, Stella Giampaolo e Cinzia Ammirato, rispettivamente nona in 1:38:19 e decima in 1:39:12. Undicesima, lasciatemela citare, la cara Fabiana Sonnante (Crispiano Marathon) in 1:39:27.

567 i finisher: al maschile chiude “baffo” Gaetano Milone (Free Runners Molfetta) in 2:35:27; al femminile il duo jonico composto da Annamaria Margherita Galiulo (Marathon massafra) e da Antonella Stani (Ikkos Atleti taranto) in 2:56:35.

Un buon ristoro finale rinfranca i bagnatissimi atleti, ma soprattutto la splendida medaglia artigianale in legno d’ulivo, davvero molto bella.

Pronte in tempo quasi reale le classifiche, si procede, anche a causa della pioggia battente, immediatamente alle premiazioni, quando gli ultimissimi atleti sono ancora in gara.

Non predisposta purtroppo una soluzione alternativa, ci si arrangia sotto un igloo gonfiabile di uno sponsor, davvero molto affollato, rendendo quasi impossibile – dopo aver preso tanta pioggia anche loro – il lavoro dei fotografi.

Si comincia dai due vincitori, Zullo e Hajnal che ritirano, unitamente a tanti premi in natura, il bellissimo trofeo ricavato in legno d’ulivo e realizzato a mano dall’ebanista Carlo Antonio Nicoletti.

A seguire i meritevoli delle varie categorie, tutti premiati con ricche buste di premi alimentari e bottiglie di vino, fino alla premiazione delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati che ritirano i trofei (e premio in danaro che sarà recapitato successivamente).

Ora la pioggia si è ridotta notevolmente, salutiamo Antonio Leopizzi e tutti gli altri validi organizzatori, lo speaker Tau e possiamo intraprendere il lungo viaggio di ritorno.

Giudizio finale senz’altro positivo, la gara è stata ben organizzata, peccato per la pioggia che ha rischiato davvero di rovinare la manifestazione.

Domenica pausa pasquale, il Corripuglia riprende l’8 aprile a Canosa, con la 21^ Diomediade, nel giorno delle Maratone di Roma e Milano…

 

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