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Ago 06, 2023 1287volte

Pellizzano (Val di Sole, TN) – Morlini viene e vince

Morlini a destra e sinistra: in mezzo, la corsa vinta Morlini a destra e sinistra: in mezzo, la corsa vinta Collage di Roberto Mandelli

5 agosto – “Pronti, via, prim Bellon”: così Gianni Brera ricordava il motto che Tano Belloni da Pizzighettone, vincitore di un Giro d’Italia, di due Milano-Sanremo e di molto altro, diceva di sé prima di partire per una gara, grosso modo un secolo fa; sebbene presto l’ascesa del campionissimo Girardengo lo relegherà al ruolo di “eterno secondo”. Ma il motto spavaldo di Belloni si può adattare a Isabella Morlini, la docente e campionessa reggiana che, anche varcata la soglia degli anta, continua a mietere allori non solo sulle strade e sentieri della propria regione, ma anche in “qualunque altro posto nel quale intenda porre la sua residenza” (come recitava la vecchia formula del matrimonio concordatario).

Orbene, in agosto la prof Isabella si stabilisce a Peio in val di Sole, e tra una passeggiata e una doccia solare e il tanto altro che questa incantevole vallata permette, non manca di frequentare le corse locali: già prima di arrivare in zona si era procurato il calendario del 10° circuito podistico Val di Sole (e, a dire la verità, l’aveva passato anche al sottoscritto), e appena giunta in altura aveva corso e vinto a Caldes (il luogo famigerato per il podista Andrea ucciso da mamma orsa), proseguendo poi questo sabato 5  a Pellizzano, stupendo borgo lungo il corso del Noce, a 925 metri slm, praticamente alla fine della discesa da Peio, e dove si trova il forno-pasticceria Ortensia che (mi ha assicurato) produce il miglior strudel del Trentino, oltre a una notevolissima chiesa dedicata alla Madonna (dunque il 5 è praticamente giorno di sagra) con affreschi interni ed esterni.

E appunto questo sabato pomeriggio sono salito anch’io da quelle parti (da dove era andato via da poco il Napul3 scudettato, per non dire del Modena che in serie A non ci nemmeno provato a salire), e al mio saluto via whapp la prof Isabella ha risposto, più o meno: benvenuto, tra due ore sono a Pellizzano, tu ripòsati del viaggio e semmai ci vediamo mercoledì sera a Malè. – Pellizzano? Dov’è?, mi sono chiesto: Google Maps mi ha risposto che è a 22 minuti d’auto dal luogo dove sto. Miracolosamente, all’annuncio del proposito di andarci mia moglie non ha fatto l’orsa, e anzi ha deciso di cor-camminare lei pure; tanto, queste gare sono classificate non competitive quindi nessuno ti rompe le scatole con certificati o tessere (ma in realtà sono premiati i primi tre di ogni categoria, con attenzione particolare agli under-14 che hanno gare dedicate e super-combattute, prima di quella dei grandi fissata per le 18).

Eccoci dunque laggiù, tre quarti d’ora prima del via, anche col tempo di fare acquisti nella rinomata pasticceria: ma le prime persone a venirci incontro sono la coppia Morlini-Orlandini (lui, austero cattedratico che da anni predica invano contro il dissesto dei fiumi in regione, oggi non correrà perché deve completare un lavoro accademico urgente).

A occhio, gli adulti nella piazzetta della chiesa saranno 150, quasi tutti locali con pochi turisti (un gruppetto da Paratico, magari gliel’ha detto il compagno di squadra don Torresani); dice la prof Isabella che se solo pubblicizzassero il circuito, ne avrebbero il doppio, ma la paginetta Fb dedicata non dice quasi niente di questo primo “Giro de Ognan”, nemmeno la distanza che risulta di 5 km abbondanti: meno di un paio sterrati, con dislivelli minimi,  comporre un otto delizioso e panoramico, che si snoda con infinite curve (tutte ben segnalate e con numerosi addetti a guidarci) tra le frazioni del paese,  a cominciare appunto da Ognano, per poi ripassare due volte dal centro (c’è anche un punto di controllo, con spunta manuale del cartellino), piegare verso il fondovalle risalendo infine al traguardo posto nella piazzetta da cui siamo partiti.

Iscrizioni 8 euro, non economicissime, ma premiate (oltre che da almeno 12 sportine per i primi delle varie categorie, senza dire dei bambini) con una borraccia ‘tecnica’ (non quelle di plastica), e un ristoro finale ricchissimo di frutta. Nemmeno da dire che tra le donne vince Isabella Morlini con 21 minuti circa, poco dietro il primo uomo, Alex Rigo, classe 2001, tesserato Malonno-BS (io ce ne metto 30:25 e sul mio pettorale scrivono “10°”, s’intende dei veci).  

Per le altre classifiche, pare che usciranno tra un paio di giorni (se chiedessero l’aiuto della prof Isabella, docente di statistica, penso che farebbero prima); magari, alla prossima di Malè le impareremo, e comunque per le premiazioni finali si aspetterà la conclusione della nona prova il 20 sebbene per la vittoria femminile ci siano pochi dubbi.

In ogni caso, è risultata una garetta simpatica, benedetta anche dalla giovane sindaca Francesca Tomaselli, che prima ha interdetto al traffico tutte le strade percorse, poi ha co-gestito le premiazioni, in una atmosfera di grande familiarità.

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