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Giu 16, 2025 Natalina Masiero
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La mia caldissima Abbotts Marathon

Finalmente arrivata Finalmente arrivata N. Masiero

15 giugno - Inizio a raccontare la mia avventura da tre chilometri dall'arrivo. Sto arrancando, mancano ancora tre km e si accosta un’auto;  il gentile guidatore si offre di darmi un passaggio. Giammai! – strillo - piuttosto la morte.

In queste quattro parole si racchiude il grado di pazzia causato dal gran caldo sofferto in questa 18^ edizione della Abbots.

Ripeterò sempre, la Abbots è un trail puro, vero non modaiolo, ma bellissimo. Non c'è pubblico lungo il cammino e l'appennino parmense non regala nulla. (cfr. https://www.awtrail.com/iscrizioni/ per i vari percorsi, dettagliati ancor meglio in https://theabbotsway.wordpress.com/ )

Sabato mattina, dopo l'arrivo del primo della 100 km (tra parentesi, molto bravo), pure noi della maratona e dei 25 km siamo partiti.

Si parte dalla piazza di Borgo Val di Taro e dopo il giro d'onore iniziano subito le salite. Premessa, il buon Roberto ci dice che la maratona sarà una bestiaccia cattiva e ci raccomanda di bere molto perchè farà molto caldo. Il sole scotta e mi pento di aver messo nello zainetto una giacca pesante ma tant’è, rispetto sempre le disposizioni. Assieme a un gruppetto dei partecipanti alla 25 km e con l'amico Pino, procedo "spedita". Si deve salire al Molinatico, quota 1530 metri quindi, anche se non ci sono i cancelli, devo darmi una mossa.
Fa caldo, la bellezza del panorama non basta a 
rinfrescarci. Arrivo al primo ristoro, ricco fortunatamente di frutta fresca e acqua. Riempio le borracce e scappo via. Stupida decisione perché rimango da sola, e immancabilmente sbaglio percorso. Non trovando più i segnali vado in panico e mi metto a piangere come una disperata. Torno indietro ma ci sono troppi bivi e non so dove andare. Fortunatamente trovo due angeli, Luca e Pino, che sentendo i miei strilli tornano indietro e mi vengono a recuperare.

Passiamo la cima del Molinatico e scendiamo verso lo chalet. Ristoro fresco in mezzo a una radura e volontari supergentili. Iniziano saliscendi sassosi ma siamo sempre in mezzo a boschi e, goduria, troviamo qualche cascatella dove mettiamo dentro piedi e capoccia bollente.

Se uno guarda l'altimetria crede che inizino soltanto discese. Errore, ci sono una marea di salite che non concedono respiro. Luca rallenta un poco, Pino generoso lo aspetta mentre io, ingrata, procedo da sola. Arrivo a Borgoforte e i volontari mi invitano a riposare un attimo. Niente, ringrazio e riparto. Il sole batte sempre di più e

incrocio un compagno di avventura che si ritirerà, nonostante lo inciti a proseguire.
Io vado avanti, non voglio mollare. Sono sola ma 
non mi annoio; procedo pianissimo a tra un Ave Maria e mille maledizioni all'indirizzo di Elio, arrivo finalmente al 35°. Mancano 6 km ma per percorrerli impiegherò un'ora e mezza. Farò un bel capitombolo, quello non manca mai, prenderò una bella botta ma non importa.
Arrivo a Borgotaro  con gli incitamenti di tutti. Cavoli,anche questa 
volta sono la più vecchia in assoluto. Però sono contenta perchè la Abbots mi ricorda i trail che facevo cinquant'anni fa in Germania, Austria ecc. Non ci davano neppure l'acqua, ma ci accontentavamo sempre.

Mi dispiace non essere riuscita a partecipare alla 100 Ultra ma alla Abbots Way (alias Via Degli Abati), voglio tornare anche il prossimo anno.

Applauso ai volontari, alle scope, agli organizzatori tutti.

Informazioni aggiuntive

Fonte Classifica: Wedosport

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