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Ott 01, 2018 Vittorio Camacci 2042volte

San Benedetto del Tronto (AP) – 13^ Ascoli-San Benedetto

La partenza dell'abbinata 21km La partenza dell'abbinata 21km Foto Porto85 Facebook

30 settembre - Quando un evento arriva alla tredicesima edizione significa anche che, ormai, esso ha acquisito un consolidamento, sia in termini di organizzazione che in termini di partecipazione, quindi giunge anche il momento di voltarsi indietro e fare delle considerazioni.

Ogni volta che a fine settembre questa gara torna nel calendario, immediatamente i miei pensieri vanno alla prima edizione di 13 anni fa, all'entusiasmo ed al vecchio campanilismo che caratterizzarono l'esordio di questa epica corsa sul tracciato della Vecchia Salaria, strada Consolare Romanica dal fascino senza tempo.

Certo la crisi economica già mordeva il nostro territorio, ma nessuno avrebbe mai ipotizzato l'enorme desertificazione industriale che ha provocato specialmente in questi ultimi anni.

La mia passione per la corsa risale a tanti anni fa, quando ero ancora bambino e mi fu trasmessa da mio padre, emigrante negli anni '50 nel Regno Unito, dove aveva appreso i rudimenti dell'atletica, frequentando le garette di cross-country dell'Isola britannica. Così, agli inizi degli anni '70, ogni volta che per mezzo di vecchie utilitarie si andava verso il mare, la mia mente fantasticava e per attimi vedevo i tratti di strada ombreggiati da gelsi e tigli, riportati a vecchio selciato, percorso dai calzari dei legionari romani in marcia. Ogni tanto m risvegliavo dalla fantasia e mi ritrovavo immerso in un paesaggio rurale, tra splendide ville settecentesche e casolari di mezzadri, mentre ci si fermava per una sosta rinfrescante in una vecchia osteria, facendo merenda con "cacciannanze" e mortadella innaffiati da vino e gazzosa. Allora dicevo a mio padre che sarebbe stato bello fare tutta quella strada di corsa e lui pronto a ribattere: “Troppo lunga, figliolo, troppo lunga!”

Ancora ero troppo giovane e non conoscevo i segreti delle corse di lunga lena. Oggi c' è la superstrada che porta al mare in tempi brevissimi e ogni volta che si percorre la cara Vecchia Salaria si è costretti a fare i conti con tanti semafori, incroci e centri abitati ormai densamente popolati senza soluzione di continuità. 

Forse è per questo che a fine settembre, ogni volta che torna l'Ascoli-San Benedetto, si lasciano alle spalle tutti i problemi del nostro presente ed è bello ed affascinante, almeno per un giorno, tornare indietro nel tempo e riappropriarci con la lentezza dei nostri passi di un pezzo della nostra vita, quando c'era ancora futuro e c'era ancora posto per i sogni.

La gara, che è ormai soffocata da un fittissimo calendario, è in netta crisi ed ha visto solamente la partecipazione di circa 250 atleti; si è snodata su un percorso di 33,250 chilometri, che, partendo da Piazza Arringo, in pieno centro storico ascolano, è uscita dal capoluogo piceno attraversando il popoloso quartiere di Monticelli, per giungere sul lungomare di Porto d'Ascoli fino ad arrivare in piazza Giorgini, cuore della "movida" sambenedettese, in una bellissima ed assolata mattinata di inizio autunno. 

Dopo una lunga ed estenuante battaglia, fatta di scatti ed allunghi per studiare i due avversari del gruppo di testa, in fuga sin dall'inizio, si è imposto a braccia alzate l'esperto Mohamed Hajjy, di origini marocchine e da anni in forza all' Atletica Castenaso: questo atleta dall'onorata carriera ha chiuso in 1h52'05” davanti al pugliese Pasquale Roberto Rutigliano (1h52'41") che sembra vivere un'eterna giovinezza agonistica, sfoggiando ancora un fisico ed un'elasticità invidiabili. Terzo, alle loro spalle, è giunto l'aquilano di origini etiopi Biniyam Senibeta Adugna in 1h56’47”, che - malgrado la sua giovinezza e l'innato talento - ha peccato d'inesperienza e di scarsa preparazione sulle lunghe distanze.

Tre le donne ha primeggiato la molisana Paola Di Tillo, fidanzata di Rutigliano, in 2h24'01" davanti all'altidonese Katia De Angelis (2h24'30") e alla civitanovese Giuseppina Piccaluga (2h31'13").

In concomitanza alla gara "regina" è partita da Castel di Lama una mezza maratona di 21,097 chilometri, con la presenza scarsissima di una cinquantina di atleti vinta dall' abruzzese Lino Lesti (1h19'58"), mentre tra le donne si è imposta la graziosa monteprandonese Barbara Mozzoni (1h35'52"). 

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