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Ott 25, 2018 Alexio D'Alessio 2893volte

Roma - 20^ Roma Urbs Mundi

Una fase della gara Una fase della gara Foto Gianfranco Bartolini/Facebook

21 Ottobre - In una splendida domenica d’“ottobrata romana”, si è disputata la 20^ edizione della Roma Urbs Mundi, oramai diventata di 15km, con un percorso spettacolare, che soprattutto nella prima metà ha toccato le più belle vie e i più rappresentativi monumenti della Città Eterna; previste una competitiva ed una non competitiva.

Il mio obiettivo è cercare di farla a 4’40” di media fino al 10° km, per poi allungare leggermente negli ultimi 5 km, per testare la mia forma a cinque settimane dalla maratona.

Dopo qualche minuto di riscaldamento con due compagni di team, seguito dallo stretching, mi metto in griglia in attesa dello start, dal viale delle Terme di Caracalla in direzione Circo Massimo, che avviene quasi puntuale, con una temperatura ideale.

Parto abbastanza indietro, dato che impiego quasi un minuto per passare sulla linea dello start:  quasi fino al primo km, sono impegnato a scegliere le traiettorie giuste per evitare il più possibile il “traffico” che ho davanti; ma non ne risento più di tanto dato che sono già di qualche secondo più veloce del previsto. Meno male che, appena dopo il primo km, percorriamo i 4-500 metri di salita che ci portano al Campidoglio e da qui la breve discesa che ci fa arrivare a Piazza Venezia, dove - appena prima di entrare in via del Corso - è posizionato il cartello del 2°km, che in 4’39” sarà il più lento della gara.

Da qui in poi, praticamente facciamo lo stesso percorso degli ultimi 6-7km della maratona capitolina, che inizia percorrendo il km e mezzo di via del Corso per arrivare a Piazza del Popolo; e rispetto alle altre gare romane che passano di qui, noto che ci sono molti meno turisti e gente che assiste. All’incirca al terzo km, supero i pacer dei 5min/km, che evidentemente vanno molto più forte del previsto.

Cerco di mantenere un ritmo costante senza esagerare, anche se mi sento bene, nonostante qualche saliscendi ed i sanpietrini.

Dopo aver circumnavigato Piazza del Popolo, prendiamo via del Babuino che percorriamo per tutta la sua interezza fino ad arrivare a Piazza di Spagna, imbocchiamo il “traforo” di via Milano, in leggerissima salita, dove appena usciti è posizionato il ristoro con sola acqua, dove rallento per ritemprarmi; il passaggio al 5°km, avviene alla media di 4’35”.

Segue un bel tratto prevalentemente in discesa, in cui cerco di non spingere al massimo cercando di tenere il più possibile d’occhio il GPS, per non esagerare.

Arriviamo in Piazza Venezia, per poi imboccare Viale dei Fori Imperiali, per arrivare al Colosseo ed alla discesa di via San Gregorio: questo è il punto dove ci sono più turisti e spettatori.

Ritorniamo sul Viale delle Terme di Caracalla, dove facciamo un “biscotto” di viali e controviali, che ci portano, poco prima del 10° km, al secondo ristoro, anche questo con solo acqua: poche centinaia di metri prima, avevo staccato i pacer dei 4’45”, per non arrivare al rifornimento con troppa gente.  

Ci dirigiamo ora verso la Colombo, di cui prendiamo la laterale in salita: qui è posizionato il tappetino con rilevazione del passaggio del 10°, che avviene sempre alla media di 4’35”.

In questa salita lunga 4-500 metri noto che, salendo con il mio passo, riesco a fare la differenza; all’apice della stessa, con una curva secca a destra, si prende Viale Baccelli, nel cui controviale si vedono passare quelli che sono davanti e cerco di incitare chi conosco.

Percorriamo il viale ed il controviale di quasi 1,5km, costituito da falsipiani e saliscendi; poi, con una curva in leggera discesa, si prende lo stradone che costeggia le mura aureliane, con un’impegnativa salita di 500 metri, che termina all’incirca al 13° km, dove è presente un punto di spugnaggio.

Conoscendo il percorso, cerco di recuperare in discesa, anche se non spingo al massimo per poter sprintare negli ultimi 500 metri.

All’inizio del 14° km prendiamo viale Aventino, costituito da fastidiosi sanpietrini e da tratti in falsopiano, in cui decido di non guardare l’orologio così da potermi concentrare sullo sprint: con questo passo riesco a superare parecchie persone, di cui 5-6 appena entrato nella pista dello stadio delle Terme, di cui calpestiamo gli ultimi 150 metri di percorso.

Concludo la mia gara con il real time di 1h07:39, alla media di 4'312 al km, meglio del previsto ma peggiorando di quasi 4 minuti il tempo dello scorso anno: sono comunque soddisfatto, soprattutto  degli ultimi 2 km effettuati ad una media di 4’10”.

Appena tagliato il traguardo, ritiro la medaglia da finisher e il necessario per ristorarmi, tra cui un gelato; mi dirigo, poi, al deposito borse per cambiarmi.

I vincitori risultano essere Freedom Amaniel (LBM Sport), con il tempo di 48:10; tra le donne vince Elisabetta Beltrame (LBM Sport), che in 55:54, si classifica 25^ assoluta.

Un percorso spettacolare ma non facile da interpretare, per metà costituito da sanpietrini, con delle salite lunghe diverse centinaia di metri; discreta l’organizzazione, che ha raddoppiato i numeri dello scorso anno; da migliorare senz’altro il pacco gara, rappresentato dall’ennesima maglia tecnica, e i ristori con sola acqua.

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