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Giu 07, 2021 2082volte

Carpi, 5^ Corsa dei Leoni: davvero si ricomincia?

Dal manifestino dell'organizzazione Dal manifestino dell'organizzazione Roberto Mandelli

6 giugno - Organizzata dal Club Giardino, un grande circolo sportivo e ricreativo nella periferia nord di Carpi, questa quinta edizione ha avuto una risonanza molto maggiore delle precedenti per essere risultata forse la prima gara non competitiva della Bassa modenese, in una provincia che è fra le più tarde a ricominciare col nostro sport. L’Emilia-Romagna rimane, per ora, vestita di giallo e sarà tra le ultime regioni ad andare in bianco: come “in bianco” sono andati, finora, i podisti/camminatori non agonisti, che da un anno e mezzo aspettano occasioni di ritrovo non competitivo, per correre liberamente come una volta.

Carpi, nello stesso giorno in cui si celebravano l’anniversario del D-Day e il compleanno del beato Odoardo Focherini, Giusto tra le Nazioni, ma in cui anche il responsabile della Medicina sportiva ha esortato a riprendere con l’attività fisica, finalmente ha risposto anche al richiamo della corsa per tutti, da una sede a un tiro di schioppo da quella Cibeno dove era nata e morta l’unica maratona che toccasse il capoluogo della provincia di Modena (sebbene anche oggi mi sia capitato di incontrare un portatore di t-shirt esibente la scritta “Carpi provincia di Carpi”: piccole liti tra cugini poveri, con due squadre di calcio che vivacchiano in serie C mentre il detestato Sassuolo sfiora l’Europa e innerva la Nazionale).

Nella stessa mattinata, a Modena si è svolto il 5000 in pista da 800 metri, largamente documentato su queste colonne http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/7289-modena-5000-del-novisad.html#!BBR00218 :

ma si trattava di gara solo agonistica e con una tassa di iscrizione decisamente superiore alla media ‘calmierata’ cui si è abituati da queste parti.

Al Club Giardino invece la cifra da versare era di appena 2,50 euro, che davano diritto a una maglietta, al ristoro intermedio (molto ricco) e a quello finale, e per di più andavano alla Onlus Porta aperta per l’acquisto di un mezzo di trasporto: dunque, ne avremmo dati volentieri anche di più, sebbene da certe foto in circolazione abbia visto certi vecchi habitués dell’evasione fiscale circolare allegramente senza pettorale. La scusa dei tempi antichi suonava che il pettorale era troppo piccolo, si sarebbe perso, e l’avevano “lasciato in tenda” (o infine un minaccioso “csa t’in frega a tè?”); ma siccome stavolta non c’erano tende né spogliatoi (sì invece i servizi igienici e lavabi, oltre a tutti i dispositivi igienizzanti ecc.), e il pettorale misurava cm 20x20, e al ritiro c’erano migliaia di spille per attaccarselo, ho piuttosto paura che la pandemia non abbia fatto perdere certi vizietti.

Comunque, i pettorali “venduti” sono stati almeno 300: la gara era annunciata come non competitiva a partenza libera tra le 8 e le 10, ma in realtà per chi volesse erano disponibili degli orari fissi di partenza a ondate, con cronometraggio, tanto è vero che alla fine ci sono state le premiazioni dei primi 15 uomini e donne, oltre che dei bambini cimentatisi in percorsi minori perlopiù all’interno del Club.

Il percorso esterno, invece (dichiarato di 12 km ma in realtà di 13,3), era prevalentemente campestre, su bei sentieri e stradicciole in parte calpestati da altre competizioni locali (Cibeno, Fossoli, San Marino, Cortile), in parte nuovi, con giro di boa al Club 33, altro circolo ricreativo posto sul canale della Lama, storico confine tra Carpi e Rovereto, coll’attiguo santuario dei Pundzée a radunare pellegrini dall’una e dall’altra parte nel mese di maggio.

Tracciato segnatissimo e popolatissimo di addetti, quasi ad ogni svolta: un sorvegliante andava su e giù in bicicletta, fischiettando lo struggente “Concerto dedicato a te” di Bindi; un altro, verso le 11, brontolava al telefono contro quelli partiti “a dés meno un quèrt”, che l’avrebbero fatto aspettare chissà quanto. Si passava anche vicino al canile/gattile intercomunale, e uno sbandieratore mi ha avvertito di stare attento perché era l’ora della passeggiata dei cani. L’ora in cui, se ho capito bene, non solo i volontari ma anche i liberi cittadini possono presentarsi al canile e ‘adottare’ temporaneamente un animale per farlo sgambare tra prati e boschetti: anche questa è civiltà.

Il mio animo nostalgico, di famiglia contadina proprio di queste parti, mi ha portato a visitare un paio di vecchie case coloniche abbandonate: sopra l’ingresso di una c’è una inferriata a mezzaluna con le iniziali CMC, spero che vada a finire in un qualche museo. Altre soste, o brevi pause-chiacchiere per riannodare i fili spezzati da 15 mesi, le abbiamo fatte volentieri ogni volta che si ritrovavano amicizie antiche: il compaesano Ermanno Martinelli, già braccio destro e sinistro di Barbolini per le mitiche “Tre Sere di Carpi”, o Giorgio Diazzi le cui ultime parole famose erano state “la maratona tornerà e tu sarai il primo a saperlo”; Helga e Claudio, quanti ricordi della Ultra Trail Mont Blanc e della maratona a mezzanotte dell’anno nuovo attorno a Zurigo; l’enologo Werther Torricelli che corre sul serio e andrà a premio. Ma perfino i suzzaresi con Bottazzi e la Daniela da Reggiolo, i finalesi di Ottavio e Antonella…Più una serie di amici che mi saluta mentre io non sempre riesco a riconoscerli: fugit inreparabile tempus, ci sarà l’agio di recuperare tutti i nomi e gli affetti?

Intanto, quello che importava era dare a tutti l’occasione di ripartire: dicono che questo lunedì sera si riunisca per la prima volta il Coordinamento Podistico modenese, chissà che non ne venga fuori qualcosa per una estate bianca ma non in bianco.

1 commento

  • Link al commento Maury Lunedì, 07 Giugno 2021 13:14 inviato da Maury

    Ho partecipato anch'io ieri alla manifestazione e pur non avendo il pettorale attaccato ho pagato la mia quota consegnandomi un mini cartellino che avevo in tasca (non mi interessava avere il riscontro cronometrico).
    Posso solo fare un appunto : si poteva evitare la doppia fila, una per il ritiro della maglietta e l'altra per consegna del pettorale/cartellino, così facendo si evitava un doppio assembramento.
    Comunque nel complesso ben organizzata e bel percorso anche se personalmente odio l'andata e ritorno.
    Complimenti.

    Rapporto

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