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Apr 15, 2024 padre Pasquale Castrilli 833volte

Edna, mamma 45enne e “ragazza per sempre”

Edna lanciata verso il traguardo di NYC 2010 Edna lanciata verso il traguardo di NYC 2010 Roberto Mandelli

Boston, 15 aprile - “Timeless Edna”. Il commentatore della rete ESPN che trasmette in diretta la 128^ edizione della maratona di Boston la definisce così: “Edna senza tempo”. Terza al traguardo in 2h23’21’’, raccoglie anche oggi un grande risultato frutto di un talento e di una dedizione senza pari.

Nata in Kenya nel 1979, nella sua carriera è stata campionessa mondiale in maratona a Taegu nel 2011 e a Mosca nel 2013, vicecampionessa mondiale a Londra nel 2017. Ha vinto le maratone di Los Angeles (2010), New York (2010), Londra (2014), Boston (2017 e 2021). Numerosi i podi.

Ma Edna ha fatto altro nella vita. Per esempio ha cresciuto cinque figli, due suoi, due della sorella morta di tumore nel 2003, uno adottato nel 2013, figlio di una vicina di casa morta mentre lo dava alla luce. Con umiltà e coscienza si è sempre posta come modello per le ragazze del suo Paese incoraggiando le donne ad assumere ruoli di responsabilità.

Gran parte della sua motivazione proviene, come ha dichiarato, dalla fede cristiana: “Sono una cristiana e sono credente. Come cristiana ho un mente pacificata e credo che tutto è possibile quando confido in Dio. Nella vita bisogna porre Dio al primo porto ed il resto viene di conseguenza”. A chi le domandava se pregasse durante la corsa rispondeva: “Non solo quando corro. Prego spesso, insegno ai miei bambini a pregare sempre e a riferirsi a Dio. Prego per la buona salute, per la pace, per la forza e per la vita”.

Ricordiamo con un sorriso le parole di Valeria Straneo, per quattro anni ai vertici italiani della maratona femminile. Nell’intervista RAI dopo l’argento ai mondiali di Mosca 2013 disse che l’aveva superata negli ultimi chilometri la “ragazza kenyana”. Forse quel giorno avrà imparato almeno il nome di questa campionessa senza tempo. Si chiama Edna Kiplagat e oggi, a 45 anni, è arrivata terza alla maratona di Boston.

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