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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

Martedì, 23 Luglio 2019 13:46

Palagiano (TA) - 1^ 6 Ore e 22km dello Jonio

20 Luglio - Positivo debutto per la Sei Ore dello Jonio, che si è corsa sulle strade di Palagiano, in provincia di Taranto, dalle 17 alle 23 di un sabato caldo, con 30° gradi alla partenza, ma per fortuna non umido, con il picco sul viale principale totalmente esposto al sole.

Ad organizzare l’Athletic Team del presidente Raffaele Iacobino, che dopo anni di organizzazione di gare brevi, ha voluto provare l’ebbrezza di dar vita ad un’ultramaratona.

Percorso a circuito di km 1,070, con partenza da Piazza Vittorio Veneto, articolato nel centro del paese, pianeggiante ma non certamente semplice con diverse curve e a tratti sull’antica pavimentazione, da ripetere ovviamente quante più volte possibile.  

Con partenza alle ore 20.00 si è disputata anche la 22km, a giro sullo stesso tracciato, a dare una spinta in più agli ultramaratoneti che già correvano da tre ore.

131 gli iscritti complessivi della vigilia, al termine della 6 Ore sono stati 90 i finisher (15 le donne), viceversa 31 atleti hanno completato la gara più breve (9 le donne).

Iscrizione fissata a 35.00 euro per la 6 Ore (30 per iscritti IUTA e Club Supermaratoneti) e 20 per la mezza, con consegna di ricco pacco gara, doppio chip e pettorale.

A disposizione degli atleti due locali adibiti a spogliatoio, bagni chimici e pubblici; sul tracciato, blindato alle automobili, ecco due ristori dove bagnarsi e rinfrescarsi ed uno sulla piazza di avvio con bibite, acqua, the, frutta, crostata, tutti beni per riprendere e ritrovare forze.

La presenza di pubblico sulle strada è andata crescendo con la scomparsa del sole che ha permesso di stare in giro al fresco, in tanti erano davvero incuriositi da questi “uomini-criceto” costretti a girare di continuo.

Ottima la conduzione dell’evento di Salvatore Pulimeno, storico atleta, consigliere comunale e speaker di numerosi avvenimenti cittadini, che ha davvero citato tutti gli atleti ad ogni passaggio, aiutato dal bravo deejay che ha proposto tutti i generi musicali, non scontentando alcuno.  

La gara maschile è vissuta nei primi giri sul duello tra Nicolangelo D’Avanzo e Cosimo Manigrassi, fin quando D’Avanzo ha guadagnato metri sul rivale, conservandoli sino alla fine.

Al femminile, passo spedito e testa della gara da subito nei… piedi e nelle gambe della salentina Pamela Greco che ha dominato sino alla vittoria.

Quindi, vittoria per Nicolangelo D’Avanzo (Bisceglie Running) che si è imposto con 69655metri su Cosimo Manigrasssi (Marathon Massafra), secondo con 68710, e Pierino Stincone (Cavalli di razza Spongano) con 67373.

Quarto posto per Giuseppe Mangione (Barletta Sportiva) con 65395 su Gioele Conserva (3^ Regione Aerea Bari), quinto con 65261, e Andrea Morrone (N.E.S.T. Lecce), sesto con 63093. Settimo Vito Morricella (Martina Franca Running) con 61064, seguito da Giampiero Lenoci (RHbike Palagiano), ottavo con 57929, Antonio Fontò (Fitness Podistica San Giorgio Jonico), nono con 57780, e Vincenzo Netti (Nadir on the road Putignano), decimo con 56880.

Al femminile, come accennato, dominio di Pamela Greco (Saracenatletica Collepasso) con 63089metri, davanti a due atlete della società organizzatrice, Marianna Nardelli, seconda con 58959, e Maria De Carlo, terza con 53505.

Quarta Cosima Caramia (Olimpia Grottaglie) con 50246; a seguire Rita Meleleo (Amatori Corigliano), quinta con 50175; Grazia D’Angela (Team Francavilla), sesta con 49135; Antonia Caprioli (Athletic Team Palagiano), settima con 48503; Lucrezia Marsella (Amatori Corigliano), ottava con 47147; Lucia Ninivaggi (Happy Runners Altamura), nona con 47053, e Anna Maria Ruggiero (Team Francavilla), decima con 44940.

Da segnalare la presenza attiva di autentici mostri sacri delle lunghe, come i coniugi Rizzitelli-Gargano, Vito Piero Ancora e Massimo Faleo.

La 22 chilometri, un po’ come la lunga, ha visto da subito il dominio di un atleta sia in campo maschile che in quello femminile: Roberto La Grasta e Marina Rotolo.

La Grasta (Free Runners Molfetta) ha dominato chiudendo in 1h34:22, sul compagno di squadra Cosmo Gadaleta, secondo in 1h37:53, che nel finale ha avuto la meglio sull’organizzatore Giuseppe Mucavero, terzo in 1h39:21. Quarto il leone biondo Carmelo Ventimiglia (Gioia Running) in 1h41:52, davanti ad altri due atleti della società di casa, Domenico D’Auria (1h44:36) e Vito Nardelli (1h50:17).

Tra le donne vittoria per la locale dottoressa Marina Rotolo, prima in 1h53:17, che ha preceduto le compagne di squadra Anna Natilla, seconda in 2h04:36, e Anna Carmignano, terza in 2h06:08.

Allo scoccare delle sesta ora, il colpo di pistola del Giudice ha segnato la fine della gara, con il tradizionale stop degli atleti sul posto con posa del tagliando adesivo con il numero di pettorale, la misurazione dei Giudici delle frazioni di percorso e via alla premiazione finale con consegna di trofei, medaglie, coppe e bottiglie di vino.

Piacevole il pasta party finale con i “tagliolini” conditi con il tradizionale sugo piccante, accompagnati da buon vino, che hanno ulteriormente accentuato il clima di totale sportività ed amicizia che forse solo le lunghe sono capaci di far emergere.

In conclusione, manifestazione apprezzata e da apprezzare, da ripetere anche per l’anno prossimo, sicuramente con più partecipanti ma la stessa voglia di correre, divertirsi e stare insieme.  

 

 

ÖRicordate la sospensione per positività al betametasone dell’atleta siciliana Tania Caldarella, classe 1987, tesserata per l’Atletica Palombella, al termine del 6° Trofeo Avis Rosolini, in provincia di Siracusa?

La notizia fece scalpore perché si tratta di una autentica atleta amatoriale, con un personale di 1h00:39 sulla 10km (da sito FIDAL), che aveva concluso i 4,4 km della gara in questione in 22:05, 21^ donna, 4^ SF, 69^ nella classifica generale donne + uomini over SM55.

Ebbene, come da sentenza che segue, l’atleta è stata squalificata per quattro anni:

"La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico della sig.ra Tania Caldarella  (tesserata FIDAL) visti gli artt 2.1, 4.2.1, 4.2.3, 4.11.2 delle NSA, afferma la responsabilità della stessa in ordine all’addebito ascrittole e le infligge la squalifica di 4 anni, a decorrere dal 17 marzo 2019 e con scadenza al 16 marzo 2023. Condanna la sig.ra Caldarella al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00."

Ricordiamo, infine, che il betametasone è definito su internet un corticosteroide, molto usato, che agisce riducendo l'infiammazione e modificando la risposta immunitaria dell'organismo, che nella pratica sportiva senza necessità terapeutica costituisce doping.

20 Luglio - Ennesima, grande prestazione di Yeman Crippa sui 5000 metri a Londra, nella decima tappa della IAAF Diamond League.

Il  22enne trentino delle Fiamme Oro (allenato da Massimo Pegoretti) ottiene infatti il nuovo primato personale in 13:07.84, migliorando il recentissimo 13:09.52 ottenuto a Roma in giugno al Golden Gala, avvicinandosi notevolmente al record italiano di Salvatore Antibo (13:05.59 nel 1990).

Yeman  è sempre rimasto nel gruppo di testa formato da otto atleti, riuscendo a classificarsi settimo all’arrivo.

Vittoria per l’etiope Hagos Gebrhiwet in 13:01.86, che ha superato nel finale vinto il 18enne campione europeo Jakob Ingebrigtsen, secondo con il record nazionale di 13:02.03, ottavo crono europeo all-time e primato continentale U20 migliorato di circa quindici secondi. Terzo il keniano Nicholas Kimeli in 13:05.48.

Solo sesto Rhonex Kipruto in 13:07.40.

I parziali di Crippa: 1° km 2:38.55; 2° 5:14.88, 3° 7:55.91; 4° 10:36.02

13 Luglio - Per la seconda volta nella ventennale storia del Giro del Lago di Resia, come già avvenuto per la decima edizione, la gara si è svolta by night, con partenza alle 21.30, proprio per festeggiare la cifra tonda.

Curon, in Val Venosta, è stata così illuminata dalle 2000 fiaccole che guidavano i quattromila runner, a loro volta provvisti di lampade frontali che hanno rischiarato il buio serale sul Lago.

Insolito anche il punto di partenza, per motivi di sicurezza: la Galleria della SS40, nei pressi del famoso Campanile, per poi riprendere il tradizionale giro intorno al lago per i complessivi km 13.5.

2146 i finisher della gara competitiva dove si è affermato il  25enne tedesco Konstantin Wedel (Bäckerei Angerer/ Lg Telis Finaz Regensburg) in 47:23, nuovo record del tracciato che migliora il precedente di 48:17 stabilito dal ceko Milan Kocourek nel 2013.

Il gambiano Jaiteh Ousman (Trentino Running Team) è giunto secondo in 49:23, con Emanuele Repetto (Team Km Sport), terzo in 49:30. Quarto Khalid Jbari (Athletic Club 96 Alperia) in 50:17, su Alberto Mosca (Atl. Potenza Picena), quinto in 50:27, e Gianmarco Bazzoni (Athletic Club 96 Alperia), sesto in 51:09. Settimo Emanuele Franceschini (US Quercia Trentingrana) in 51:18, ottavo il pugliese Francesco Milella (Pedone Riccardi Bisceglie), in 51:25, con l’altoatesino Hermann Achmuller (Laufclub Pustertal), alla 20^ presenza con sei vittorie e quattro secondi posti,, nono in 51:28. Decimo Georg Premstaller (ASC LF Sarntal Raiffeisen) in 51:57.

Successo tedesco anche tra le donne, con Simone Raatz che si afferma in 56:08 sulla sudtirolese Kathrin Hanspeter (ASC LF Sarntal Raiffeisen) – già vincitrice nel 2014 e nel 2015 – seconda in 56:34, e sulla tedesca Anne Kasselring, terza in 57:48. Quarta l’italiana Sarah Giomi (ASD Dribbling) in 58:04 sulla britannica Mara Yamauchi, quinta in 59:16.   

La manifestazione, cominciata nel pomeriggio con la Corsa delle Mele, riservata a bambini e ragazzi, proseguita con le gare riservate alle handbike, ai nordic walker, ai non competitivi (Just for Fun), si è conclusa con lo spettacolo dei fuochi d’artificio che hanno illuminato il Lago di Resia e la Val Venosta.

13 Luglio - Giornata di mezza maratona alla 30^ edizione delle Universiadi, a Napoli, molto calda nonostante la partenza alle oro 7.00: trionfo del Giappone che si aggiudica le otto medaglie disponibili, sei individuali e le due d'oro delle competizioni a squadre.

In campo maschile si impone Akira Aizawa in 1h05:15, precedendo i connazionali Taisei Nakamura, secondo in 1h05:27, e Tatsuhiko Ito, terzo in 1h05:48. Terzo era, in realtà, giunto il cinese Bujie Duo, al personale in 1h05:45, ma poi squalificato per aver ricevuto un ristoro al di fuori delle zone ufficiali, violando la regola IAAF, come anche l’altro cinese Jianhua Peng, giunto quinto in 1h05:50.

Alla luce delle squalifiche, per l’Italia, due azzurri tra i primi dieci: Iliass Aouani è quinto in 1h06:52, Alessandro Giacobazzi è ottavo in 1h07:56.

Nella classifica a squadre, dietro il Giappone, argento per la Turchia, bronzo alla Danimarca.

Tra le donne vince Yuka Suzuki in 1h14:10, davanti alle connazionali Kaseda, seconda in 1h14:32, e Tahawa, terza in 1h14:36.

Nella classifica per nazioni, dietro il Giappone, argento per la Cina e bronzo ad Sudafrica.

Dominio giapponese, quindi, anche senza grosse imprese cronometriche, ma che “apre” già alle Olimpiadi di Tokyo del prossimo anno.

 

Nel corso del Meeting Herculis di Montecarlo, nona tappa della IAAF Diamond League, nel miglio in onore di Gabe Grunewald, la popolare mezzofondista statunitense scomparsa prematuramente pochi giorni fa per un tumore, l’olandese Sifan Hassan realizza il nuovo primato del mondo in 4.12.33 abbassando il precedente (4.12.56) stabilito della russa Svetlana Masterkova il 14 agosto 1996, a Zurigo, 23 anni fa.

Secondo posto per la britannica Laura Weightman in 4.17.60, terza la canadese Gabriela Debues-Stafford con il record nazionale di 4.17.87, quarta l’etiope Gudaf Tsegay con 4.18.31, quinta con il record nazionale la marocchina Rababe Arafi in 4.18.42.

L'olandese di origine etiope aveva già stabilito il record europeo sui 3000 metri al Prefontaine Classic di Stanford, in California, il 1° luglio, in 8:18.49 (quarto miglior risultato di sempre). 

 

Continuano ad emergere casi di doping nel panorama internazionale, con un atleta marocchino e altri due keniani sospesi, come riporta il sito della AIU, Athletics Integrity Unit, l’agenzia antidoping mondiale.

In particolare, il 26enne marocchino Abderrahmane Kachir (pb sui 10 km a Casablanca nel 2018, pb di 1h00:21 sulla mezza a Casablanca nell’ottobre 2017) è stato sospeso per essere risultato positivo all’ibutamoren, farmaco secretore dell’ormone della crescita.

La 31enne keniana Joyce Chepkirui (pb di 2h24:11 sulla Maratona ad Amsterdam nel 2014 e di 1h06:18 sulla mezza a Praga nel 2014), campionessa d’Africa nel 2014 e con tanti altri titoli in carriera, è stata sospesa per discrepanze nel suo passaporto biologico (ABP).

Il keniano John Jacob Kibet Kendagor, quinto nell’ultima maratona di Istanbul a novembre, è stato sospeso per non essersi reso disponibile ai controlli antidoping.

Il presidente della federazione keniana, Jackson Tuwei, ha dichiarato che da giugno tutti gli atleti implicati nel doping non vestiranno più la maglia della nazionale del Kenia.

Staremo a vedere, intanto la lista si allunga sempre più…

 

 

 

I fatti sono questi: il 70enne Franck Meza, medico statunitense di origine messicane in pensione, aveva concluso la Los Angeles Marathon 2019 in 2h53:10, miglior prestazione mondiale per un uomo della sua categoria.

Tre mesi dopo, la squalifica per Meza, accusato di taglio, con l’aggravante di alcuni filmati dove si vedeva il 70enne abbandonare la corsa per riapparire successivamente, confermate da dichiarazioni di testimoni oculari.

L’atleta aveva risposto di essere uscito dal percorso in cerca di un bagno, per poi riprendere regolarmente la gara…

In più l’aggravante dell’accusa da parte dei giudici di aver spillato il pettorale lateralmente e di averlo passato poi ad un altro maratoneta per una buona parte del tracciato.

Meza, dichiarando di non sapere come avesse realizzato quel tempo monstre, si era detto pronto a correre nuovamente la L.A. per dimostrare di aver corso onestamente senza barare.  

Ma qualche giorno dopo, giovedì 4 luglio, l’incredibile notizia: Frank Meza è stato trovato morto nel Los Angeles River, nel quale si sarebbe buttato dal ponte, suicidandosi.

La famiglia non crede a questa ipotesi, dichiarando che l’uomo soffriva di problemi cardiaci: sono le pietose bugie di circostanza o la incapacità fino all'ultimo di credere a una tremenda realtà?  

In attesa dell’autopsia, si resta addolorati: dolore, vergogna o cos’altro alla base di questo decesso?

Si poteva evitare, senza il rilievo mediatico, o è stato giusto dare risalto alla squalifica?

Niente da fare, Catherine Bertone non potrà essere a Doha in gara nella Maratona mondiale: infatti, come riportato sul sito della Fidal Valle d’Aosta, nonostante i tentativi sull’intero territorio nazionale, non è stato possibile reperire un pediatra disponibile a sostituire la Bertone, che per preparare la 42,195 aveva chiesto di poter essere liberata dal lavoro in reparto, usufruendo dei recuperi. 

 “Ci abbiamo provato – dichiara Mauro Baccega, assessore regionale alla Sanità – ma la problematica è nazionale. Ho scritto personalmente a tutti i colleghi d’Italia, e in molti mi hanno risposto che anche loro sono in crisi. Ho coinvolto anche la scuola di specializzazione, ma purtroppo non ci sono pediatri disponibili a coprire l’assenza della dottoressa Bertone”.

D’altronde la 47enne maratoneta pediatra non si era fatta illusioni e già si era detta convinta di dover rinunciare a Doha e al tris internazionale, dopo la partecipazione ai Giochi olimpici e agli Europei.

Si pensa, quindi, sin da ora alla possibilità di gareggiare ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, dove per partecipare occorre un piazzamento nei primi dodici dei mondiali (e come detto, Bertone non ci sarà), o un crono di rilievo in una maratona autunnale o invernale.

Bertone e il suo tecnico Roberto Rastello hanno scelto la maratona di Valencia del prossimo 1° dicembre: per prepararla occorrerà risolvere il problema lavorativo, ma l'assessore Baccega si è detto fiducioso di trovare un sostituto pediatra in quel periodo.

Speriamo!

Martedì, 09 Luglio 2019 16:22

Mottola (TA) - 27^ Strapanoramica Mottolese

7 Luglio - Il fascino di Mottola e della sua Strapanoramica non possono restare indifferenti a chi ha vissuto la maggior parte delle ventisette edizioni fin qui svolte, che ne fanno una classicissima del panorama podistico pugliese.

A Mottola torno sempre volentieri, anni di Corripuglia, di duelli, di salite, di discese, di ottime organizzazioni, di pomeriggi in corsa: ricordi, tanti ricordi di una manifestazione ogni anno bella ed appassionante.

Non fa più parte del novero delle prove di Corripuglia, la sede logistica non è più in centro, ma la Strapanoramica conserva i suoi tanti aspetti positivi e francamente fa male leggere solo di 365 iscritti (per 335 arrivati): questa gara meriterebbe un numero ben più elevato di partecipanti.

Ringraziando convinta i presenti, la dinamica presidente Marisa Ciquera non si è potuta esimere nel post gara di rammaricarsi per le tante assenze, soprattutto in rapporto al grande lavoro svolto da tutti i soci della “Correre è Salute”: allo studio nuove idee per gli anni a venire, anche se francamente non è facile cambiare ciò che funziona bene…

Il quartier generale è fissato come da recente tradizione presso “Le Terrazze”, in via Matteotti, dove ampi spazi permettono di parcheggiare comodamente e di gestire in comodità le varie fasi della gara. Il panorama del quale si può godere già ripaga la presenza. Sei euro il costo dell’iscrizione che, oltre al pettorale e al chip, consente il ritiro del pacco gara caratterizzato da un utilissimo tappetino per cambiarsi nel pre e post gara con comodità. 
Notevole la presenza di liberi, oltre 300, che ricevono viceversa una maglia tecnica, che speriamo li invogli a continuare e a tesserarsi per gli anni a venire.
Giornata davvero caldissima, per fortuna spira un leggero venticello che permette a tratti di respirare: il consiglio è bere, bere tanto e non andare oltre i propri limiti su di un percorso non certamente facile.
Presenta la manifestazione Paolo Liuzzi: il caldo deve fargli bene, perché già solitamente positivo, si dimostra davvero in gran forma, commentando ogni particolare della corsa, con una verve e uno spirito che ammalia il pubblico.

Affascinante l’esposizione dei mezzi della Questura di Taranto, presente con una delegazione della Polizia Stradale e della Polizia Scientifica: tra i liberi, corre il Questore di Taranto, Giuseppe Bellassai; in più siamo a ricordare Francesco Ciquera, atleta e agente che fu tragicamente investito in servizio nel 2008, al quale è dedicato uno dei due memorial (l’altro ricorda Angelo Quarato).

Neanche troppo prolungate le operazioni di riscaldamento dei muscoli da parte degli atleti: la temperatura – siamo sui 36 gradi – non consente ulteriori sforzi e gli atleti ordinatamente completano il giro che li porta a sistemarsi dietro le transenne per una partenza ordinata e precisa. Per una maggior precisione, gli atleti organizzatori si dispongono creando un cordone umano che assicura che la linea di via non sia superata: tutto pronto, in perfetto orario, il giudice può far esplodere il colpo che dà il via alle ostilità.

Tre chilometri e gli atleti ripassano sul punto di via sull’ampia via Matteotti: eccoli, guida il gruppo Vincenzo Grieco, seguito a poca distanza da Gabriele Cangiulli, la sfida per il successo finale è affar loro. Più staccato Mino de Mito, il podio sembra essere già deciso.
Tra le donne guida Damiana Monfreda, non appare al massimo della forma, sul viso le si legge la sofferenza, ma, tranne clamorose sorprese e cedimenti, il successo dovrebbe appartenerle.

Percorso che permette di godere della visione dell’intera Mottola, dalla periferia al centro, dalle discese alle (soprattutto!) salite, in una continua contrapposizione che non permette di annoiarsi o di poter cedere.
Il tracciato, blindato al traffico, con tanto pubblico per strada o sui balconi, offre due ristori con bottigliette d’acqua: alle normali difficoltà si aggiunge anche la tradizionale scalinata, che fa bestemmiare al momento, ma che resta un piacevole ricordo a posteriori.

9500 metri circa di fatica, sudore, in un percorso quasi mai piano, e che va a favorire chi su questi tracciati ondulati si allena abitualmente, come il bravissimo Gabriele Cangiulli (Atletica Don Milani), che finalmente ritorna e torna alla grande, aggiudicandosi la gara in 32:03 per la gioia di mister Tommaso Gentile, l’inventore del miracolo Mottola nella marcia (Antonella Palmisano su tutti!).
Meno abituato alle salite, forse anche più stanco, Vincenzo Grieco, terlizzese tesserato per l’Atletica Castello di Firenze, si accontenta giocoforza del secondo posto in 32:49: bellissimo l’abbraccio tra i due dopo l’arrivo, nell’atletica vige ancora il rispetto per l’avversario.
Buon terzo posto per Mino Demito (Atl. Cisternino Ecolservizi), che chiude in 35:00, precedendo il primo master, dopo due ventenni e un diciannovenne, l’SM40 Silvano Calicchio (Montedoro Noci), quarto in 36:11. Quinto posto per il deciso Vittoriano Bianco (San Giovanni Bosco Palagianello), in 36:33, davanti al “lungo” Nicola Valentini (Taranto Sportiva), sesto in 36:42, e al coriaceo Giacomo Tanzella (Manzari Casamassima), settimo in 36:51.  Il positivo Giovanni Notarnicola (Team Pianeta Sport Massafra) è ottavo in 36:58, seguito dal tenace Vincenzo Testa (Atletica Talsano), nono in 37:03, e dal costante Salvatore Mele (Runners Ginosa), decimo in 37:08.

Al femminile, pur evidentemente provata, Damiana Monfreda (Amatori Atletica Acquaviva), mantiene il comando della corsa e si afferma in 42:23, tornando finalmente al successo; secondo posto per l’ottima Marianna Nardelli (Athletic Team Palagiano) in 43:01, e la combattiva Palma Lapadula (Polisport Ciclo Club Fasano), terza in 45:20. La ginosina di Pisa, Ilaria Pizzulli (Pisa Road Rnners Club) è quarta in 45:24, seguita dalla sempre brillante Maria Pompea Bruno (Team Francavilla), quinta in 45:45, e dall’onnipresente Mariantonietta De Tommaso (Dof Amatori Turi), sesta in 46:02. La “Runcard” Aurora Nicolò è settima in 46:24 a precedere l’ottimo duo composto da Giuseppina Russo (Atletica Talsano), ottava in 46:54, e Tundra Chiaradia (Marathon Massafra), nona in 46:56. Decima la rediviva Margherita Pignatelli (Triathlon Taranto) in 47:03.

A chiudere le graduatorie Nicola Cosimo Lippolis (San Giovanni Bosco Palagianello) e Vito Spada (Podistica Taras) in 1h15:42 in campo maschile e Tiziana Catella (Podistica Taras) in 1h17:00 in campo femminile.

Decisamente da gustare e ricordare il ristoro finale con acqua, anguria, focaccia, yogurt, gelato, il tutto servito in vassoio a persona e con possibilità di ripetere il giro! 
L’arrivo dei camminatori, la banda dei camminatori classe 1969, chiude gli arrivi; da segnalare che, in precedenza, si era svolta anche la toccante gara di 100 metri (50 più 50) di atleti diversamente… speciali!

Pronte quasi immediatamente le graduatorie, mentre gli atleti prendono d’assalto i venditori di panini, birre e di ogni forma di “integratore”; si può cominciare la cerimonia di premiazione alla presenza del giovanissimo sindaco Giampiero Barulli e dell’assessore allo sport e politiche sociali, Maria Teresa Catucci, oltre che del già menzionato questore di Taranto, Giuseppe Bellassai.
Si comincia chiaramente dai due vincitori assoluti, Cangiulli e Monfreda, che ritirano il trofeo, premi di varia natura e il paio di scarpe offerte dallo sponsor tecnico della manifestazione. A seguire la consegna dei premi ai meritevoli – i primi tre – di ciascuna fascia di età che ricevono premi tecnici o articoli di abbigliamento sportivo. Un premio va a riguardare anche i primi liberi, uomo e donna, e il vincitore della speciale graduatoria per donatori AVIS, Nicola Nicolau (Taranto Sportiva).

Ultimo atto ufficiale, la premiazione delle prime tre società per numero di arrivati complessivi: eliminatasi sportivamente la società ospitante, vince la San Giovanni Bosco Palagianello (27) su Athletic Team Palagiano (20) e Gioia Running (17), che ricevono abbndanti cesti di prodotti alimentari.  

La manifestazione è conclusa, si prosegue soltanto con l’estrazione dei biglietti vincenti dell’abbinata lotteria. Mottola è intanto fervida di vita, anche gli atleti si fermano nei vari locali.

Ennesima conferma della Strapanoramica Mottolese che ancora una volta dimostra quanto abbia a cuore gli ospiti podisti: un plauso agli organizzatori e un bravo a chi c’era! (per gli altri, la possibilità di recuperare fa un anno…)

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