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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

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Della gara sui 1609,34 metri ne abbiamo parlato QUI; è mancato il record di Yeman Crippa ma i riscontri tecnici sono stati tanti, ad esempio sono state realizzate le tre migliori prestazioni mondiali maschili del 2020. E da non dimenticare il record del mondo di Davide Raineri, 4:10:30, categoria M45. Qui il report del collega Rodolfo Lollini sul record e sulla gara dei master

Però c’è stata un’altra gara nella gara che, sia pure senza una classifica vera e propria, ha dato soddisfazione a tanti atleti, dai professionisti ai master, sotto forma di record personale sui 1500 metri. Era infatti previsto, ed omologato, il tempo di passaggio. A termini di regolamento era indispensabile concludere regolarmente la gara sul miglio, e non solo. Dopo il passaggio non si doveva rallentare vistosamente, deviare la propria traiettoria o comunque danneggiare in alcun modo la gara degli altri concorrenti, pena la squalifica.

Ecco l’elenco di alcuni personal best realizzati nell’occasione; sono riportati quelli degli uomini fino a 4:30 e delle donne fino a 5:00. Da notare che diversi atleti appartengono alle categorie junior e promesse, questo fa ben sperare, in prospettare. C'è anche un M40, come si dice...non è mai troppo tardi.

Atleta Gruppo sportivo nuovo primato 1500 metri/categoria precedente 
Joao Neves Bussotti C.S. Esercito 03:36:70 (SM) 03.38.05
Pietro Riva Fiamme Oro Padova 03:40:10 (SM) 03.41.05
Osama Zoghlami C.S. Aeronautica 03:40:30 (SM) 03.41.28
Pietro Arese SAF ATL. Piemonte 03:42:50 (SM) 03.43.42
Ala Zoghlami Fiamme Oro Padova 03:43:60 (SM) 03.44.09
Leonardo Feletto ATL. Mogliano 03:46:20 (SM) 03.47.15
Aymen Ayachi Cus Pro Patria 04:02:90 (SM) 04.06.81
Ibrahim Jammeh Cus Pro Patria 04:03:06 (PM) 04.10.20
Salvatore Gambino DK Runners  04:07:40 (SM40) 04.14.98
Simone Marcolli Varese Atletica 04.12.50 (PM) 04.13.40
Anwar Habboubi Cus Pro Patria 04:16:30 (JM) 04.18.15
Gianantonio Di Domenico De Ran Club 04:14:10 (SM) 04.24.38
DONNE      
Micol Majori Pro Sesto Atl. 04:19:50 (PF) 04.21.92
Silvia Oggioni Pro Sesto Atl. 04:25:20 (SF) 04.30.74
Elena Baldini Cus Genova 04:30:50 (PF) 04.31.93
Sabrina Passoni Atl. Riccardi 04:50:30 (SF) 04.54.02

 

Infine, siccome ci sono stati alcuni problemi tecnici in fase di registrazione dei passaggi, che hanno riguardato solo le categorie elite e professionisti, è opportuno precisare che tali problemi sono stati risolti, dopo un’adeguata verifica dei dati rilevati. I tempi esposti sul sito Fidal sono omologati ed ufficiali a tutti gli effetti, per tutte le categorie degli atleti partecipanti.

 

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Chissà a quanto metri, anzi centimetri, corrispondono 12 centesimi sulla distanza di 1609,34 metri. Pochi, pochissimi. Yeman Crippa (Fiamme Oro Padova) ha sfiorato il record di Genny Di Napoli, quel 3:51:96 realizzato nel lontano 1992, fermando il crono a 3:52:08 nella gara organizzata da Don Kenya Run in collaborazione col Club del Miglio.

La gara elite, fortemente voluta da Matteo Vecchia, in arte Don Kenya, direi proprio che ha soddisfatto tutti i requisiti: alto livello dei protagonisti, lepri all’altezza e tatticamente perfetta, con questi elementi ha prodotto ottimi riscontri tecnici. Se Yeman ha sfiorato il record il vincitore della gara, il 23enne Matthew Ramsden, lo ha fatto, portandosi da 3:53:32 a 3:51:23; l’altro forte australiano, Ryan Gregson ha chiuso in 3:52:38, a soli 14 centesimi dal suo primato, datato 2010. Basterebbe già solo questo a testimoniare il livello della gara che, lo ricordo, vedeva al via i primi 7 uomini delle graduatorie italiane (oltre alle prime 5 donne al via nella loro batteria elite).

Un dato importante e significativo: il tempo di Ramsden costituisce la miglior prestazione mondiale sul miglio del 2020, e ovviamente seconda quella di Crippa.

La gara è filata via così come impostata, anche attraverso la riunione tecnica: prima lepre Lorenzo Pilati (fino ai 700 metri) e seconda il polacco Adam Czerwinski (fino ai 1200 metri, anche se si è fatto da parte un pochino prima). Poi ha preso l’iniziativa Crippa, in testa per un lungo tratto e superato solo ai 1400 metri dal vincitore. A cercare il cosiddetto pelo nell’uovo forse un cambio alla testa della gara, da parte dell’australiano, avrebbe cambiato qualcosa? Resto col dubbio. Invece la certezza me l’ha data lo stesso Crippa che, alla domanda se era più arrabbiato per aver mancato il record oppure felice della prestazione e convinto che quel record è nelle sue corde…ha risposto “decisamente la seconda opzione, senza dubbio, in particolare se penso che questa non è nemmeno la mia distanza”. Opinione condivisa dal suo coach, Massimo Pegoretti, che ha già la testa sulla gara di Ostrava (Repubblica Ceca), martedì 15 settembre, sulla distanza dei 5.000 metri.  A seguire la Diamond League di Roma (17 settembre), quando Crippa correrà i 3000 metri; è mia personale convinzione che questa distanza si avvicini maggiormente alle caratteristiche di Yeman e che il suo attuale pb di 7:43:30 sia proporzionalmente più facile da migliorare rispetto a quello del miglio. Vedremo.  

Più in generale sono state tante le prestazioni di alto livello, per la maggior parte degli atleti mancano i riferimenti sulla stessa distanza, poco praticata in Italia; invece saranno certamente molti quelli che si sono migliorati sui 1500 metri, ricordo che era previsto il rilevamento e che costituiva a tutti gli effetti un tempo certificato. Al momento i dati non sono disponibili, ma probabilmente si sono migliorati almeno Joao Bussotti (C.S. Esercito) e Osama Zoghlami (C.S. Aeronautica) nella batteria elite più accreditata, invece Leonardo Feletto (Atletica Mogliano) e Stefano Massimi (Sef Stamura Ancona) nella seconda batteria, vinta da Ala Zoghlami ((Fiamme Oro Padova) col tempo di 4:01:54.

Batteria che ha oltretutto visto un clamoroso risultato: Davide Raineri (C.S. San Rocchino) batte il suo stesso record mondiale sul miglio, categoria M45, portandolo da 4:13:96 a 4:10:30!! Incredibile questo… ragazzo di 47 anni. 

Gara femminile vinta con relativa facilità da Giulia Aprile (C.S. Esercito), che nell’occasione ha spolverato il suo precedente personale di 4:36:94; ha chiuso col tempo di 4:36:44. Seconda Micol Majori (4:39:42-Pro Sesto), terza Martina Tozzi (4:40:96-G.A.Fiamme Gialle). Anche qui è probabile che diverse atlete di passaggio abbiano migliorato il loro personale sui 1500 metri, però attendiamo i dati ufficiali. 

In totale sono state corse 29 batterie, comprese le tre elite (2 maschili ed una femminile). Credo si sia trattato di un evento unico nel suo genere perché, oltre a presentare un alto livello tecnico, ha messo insieme due mondi che raramente si ritrovano nella stessa manifestazione, un ulteriore plus di questo evento. Ottima organizzazione a cura del Club del Miglio (ASD Atletica Ambrosiana) e Don Kenya Run, perlomeno questa è la mia netta impressione; la nuova pista del campo Sportivo Mattei ... quasi perfetta, tranne il fatto che in parte è mancata un’adeguata illuminazione nelle ultime batterie.

Podisti.Net era orgogliosamente media partner della manifestazione, presenti sul campo di gara i fotografi Roberto Mandelli, Carlo Vincenzi e chi ve l'ha raccontata.

 
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La keniana Peres Jepchirchir ha realizzato oggi il record del mondo sulla mezza maratona, a mio personale avviso quello più corretto, perché fatto in gara di sole donne.

In tempi relativamente recenti si è introdotto il principio di record in gara mista, quindi uomini e donne, e gara per sole donne. E’ evidente che una lepre maschile può dare maggiore aiuto; a titolo informativo il record in gara mista appartiene all’etiope Ababel Yeshaneh, realizzato a Ras al-Khaima (Emirati Arabi) il 21 febbraio 2020.

Peres Jepchirchir ha divorato i 21097 metri in 1:05:34 correndo in solitudine sin dai primi chilometri. Passaggio ai 10 k in 32:32.
Con questo tempo migliora il precedente primato (gara solo donne) di Netsanet Gudeta (1:06:11, Valencia 2018).

Prestazione di rilievo anche in ambito maschile, con il keniano Kibiwott Kandie che ha vinto col gran tempo di 58:32, migliorando il suo personale di un minuto.

Da precisare che si è trattato di gara ad invito, riservata ai soli atleti elite, per l'impossibilità o comunque le forti limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria.

http://podisti.net/index.php/notizie/item/6440-praga-5-settembre-tentativo-record-del-mondo-sulla-mezza-maratona.html

 

Ora occhi puntati sul campo di San Donato Milanese, dove stasera ci sarà il tentativo di Yeman Crippa di record sul miglio; che i record di questo fine settimana (ieri Farah e Hassan sull'ora in pista e oggi questo sulla mezza), siano di buon auspicio.

 
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Il contesto era certamente dei più stimolanti, in occasione della Diamond League e i due protagonisti non hanno tradito le attese, in particolare Mo Farah, non fosse altro per le aspettative che si erano create attorno alla sua possibile impresa.

In una gara particolarmente tirata il britannico ha percorso km 21,330, solo 45 metri in più del record precedente. Gara tirata anche perché il secondo, il belga Bashir Abdi (ex Mogadiscio) è arrivato solo 8 metri dietro (21,322), dopo che i due atleti si sono alternati al comando per tutta la gara (passaggio in 28:12 al km 10). Bashir Abdi è un’atleta esploso solo quest’anno con 2:04:49 alla maratona di Tokio, prima aveva un modesto 1:01:50 sulla mezza maratona.

Mo Farah si batteva contro il record di una leggenda dell’atletica, Haile Gebresellassie, che nel lontano giugno del 2007 sulla pista di Ostrava (Repubblica Ceca) realizzava una fantastica prestazione, coprendo una distanza di km 21,285 nell’arco di 60 minuti.

Le prove dell’ora in pista hanno visto la nascita nel 1904, quando il britannico Alfred Shrubb percorse km 18,742. Solo nel 1963 fu superata per la prima volta la barriera dei 20 chilometri, da parte di un altro mito, Emil Zatopeck.

Sifan Hassan, etiope di nascita, oggi con cittadinanza olandese, ha abbondantemente battuto il precedente record della etiope Dire Tuna, che nel 2008 coprì la distanza di km 18,517. La Hassan ha fatto oltre un giro di pista in più, più precisamente 414 metri. Seconda di questa prova è (sarebbe, leggete a seguire) Brigid Kosgei, che ha corso a 18,883 km/ora, poi Lonah Salpeter (km 18, 571), Eva Cherono (km 18,341) ed Helen Bekele (km 17,974).

Curiosità: Brigid Kosgei ha corso la maratona del suo record (Chiacago 2019) alla velocità media di 18,883 km/ora, invece qui 18,880, addirittura più piano su una distanza nettamente inferiore. I confronti strada/pista sono sempre ardui, ma questi dati tendono a sorprendere.

Possibile squalifica della Kosgei per aver messo i piedi fuori dalla pista: al momento che vi scrivo mi risulta ci sia in atto un ricorso.

 

 
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ATTENZIONE: in base al nuovo protocollo Fidal del 3 settembre per le gare in pista, è ora possibile correre in batterie fino a 12 atleti. 

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Si è tenuta oggi, presso l’hotel Una di San Donato Milanese. la conferenza stampa di presentazione della gara sulla distanza del miglio (1609,14 metri) che si correrà sabato 5 settembre. Obiettivo dichiarato, certamente ambizioso, battere quel 3:51:96 realizzato da quel campione che risponde al nome di Genny Di Napoli. E’ una bella circostanza, fortemente voluta, che il tentativo avvenga proprio qui, sulla stessa pista del record fatto nell’ormai lontano 1992.

Ha condotto la presentazione Giampietro Boscani, che sarà anche lo speaker della gara. Ecco l’elenco degli intervenuti e la sintesi dei commenti.

Genny Di Napoli: “L’atletica non attraversa un periodo felice e proprio per questo ha bisogno di nuovi campioni, questa manifestazione è la piattaforma ideale per rilanciarla e sono felice che si tenga proprio nella mia cittadina. Credetemi se dico che sarei contento se venisse battuto il mio record, nella mia vita ho sempre puntato maggiormente alle medaglie, che restano per sempre, invece i record sono fatti per essere battuti, ed è ora che il mio antico 3:51:96 venga migliorato”.

Fulvio Frazzei (responsabile del Club il Miglio e co-organizzatore della manifestazione, con la ASD Atletica Ambrosiana): “Noi porteremo quantità e qualità partecipativa a livello master, come da nostra tradizione (e quest’anno sarà il 30° miglio Ambrosiano), e sono particolarmente felice di questa bella combinazione con il mondo dei professionisti. Sarà una gara top, a tutti i livelli. Sono oltremodo contento che proprio con questa importante gara riparte il nostro circuito, dopo San Donato sarà la volta di Lonato (BS) e Pioltello (MI).

Alessandro Nasta (presidente gruppo sportivo Don Kenya Run): “Alle tante nostre attività nel settore si aggiunge questa perla, una gara di alto livello che darà ancora più importanza alla nostra ASD. Desidero ringraziare gli sponsor e tutti quelli che si sono adoperati per organizzare il 1° Trofeo Don Kenya Run – 30° Miglio Ambrosiano.

Gianni Mauri (Presidente Fidal Lombardia): “Un piccolo grande miracolo in un momento davvero difficile per la nostra atletica, e per il nostro paese, ecco la sintesi di questa manifestazione. E che sia di esempio e stimolo per altri appassionati organizzatori, peraltro tanti di questi sono già ripartiti".

Andrea Checchi (Sindaco di San Donato Milanese) “Questa pista, che una volta si chiamava Snam, negli anni ’80 e ‘90 ha visto correre grandi campioni e realizzare grandi prestazioni, a cominciare proprio dal record di Genny Di Napoli, ora è stata completamente rifatta e non potrebbe avere battesimo migliore di questo”.

Renzo Fugazza (presidente Studentesca San Donato “Mi associo al pensiero del sindaco, una gran bel modo di tornare a far rivivere questo centro sportivo; aggiungo, da allenatore nel settore della velocità, l’auspicio che ciò possa avvenire quanto prima anche per i velocisti”.     

Presenti in sala molte figure di primo piano del settore; a cominciare, tra gli altri, da Alberto Cova, Daniele Menarini (Correre), Cesare Monetti (RunToday), Fausto Narducci (Gazzetta dello Sport), Oscar Campari (Fidal nazionale).    

Composte le batterie degli atleti ad invito, sono tre maschili e due femminili. La prima comprende ovviamente Crippa, ma anche un certo Matthew Ramsden, un 23enne australiano in crescita, che già detiene un pb sul miglio di 3:53:32 ed ha recentemente corso i 2000 metri in 4’55 (media 2:27/km). Poi un altro australiano, che ha il miglior tempo di accredito sul miglio (3:31:06, ma piuttosto datato). Due altri italiani nella stessa batteria, Mohad Abdikadar e Yassine Bouih; anche l’albanese David Nikolli, che ormai è difficile non considerare italiano per la sua lunga permanenza da noi. Saranno tutti lì a “spingere” Crippa, e ovviamente a cercare di migliorare sé stessi, la gara pare quella giusta.

Esiste una possibilità che la Fidal, attraverso un’apposita autorizzazione, deroghi al protocollo che prevede massimo 8 atleti per batteria, nel caso verranno ricomposte di conseguenza. Un’altra importante notizia di cui dare conto è che verranno validati i tempi di passaggio ai 1500 metri; gli atleti dovranno tuttavia porre la massima attenzione, sia nel terminare comunque la gara, sia nel non rallentare/ostacolare in qualche modo gli altri partecipanti, pena la squalifica.

Riuscirà Crippa nell’intento di fare il record italiano? Di certo non sarà facile, però se guardiamo il suo recente 1500 metri corso in 3:35:26 viene da essere ottimisti, si tratta di correre la stessa distanza in pari tempo, o nei dintorni, e poi gli ultimi 109 metri in 17 secondi. Difficile, ma non impossibile. Le condizioni paiono ideali per questo tentativo, con almeno un atleta di pari livello (Matthew Ramsden, se non leggermente superiore) e due lepri accuratamente selezionate. La principale variabile potrebbe essere il meteo, ma penso che dopo il diluvio di Cles Crippa ora sia in credito con la fortuna.   

Quanto veloce si dovrà correre per fare il record? 2’23/km, poco più di 25 km/h.

Anche la seconda batteria uomini prevede atleti di elevato livello nazionale, secondo i personal best è Joao Bussotti il più forte, con 3:37:12 sui 1500 metri. Prevista una lepre.

Tra le donne è Giulia Aprile ad avere il miglior tempo di accredito, 4:15:80 sui 1500 metri, ma diverse atlete non sono lontane, infatti Ludovica Cavalli e Martina Tozzi hanno personali sotto i 4:20, invece Micol Maiori e Martina Merlo sono molto vicine a quel tempo, e si sono già migliorate nel corso del 2020. Anche qui prevista una lepre, per la prima batteria.  

Della gara master se ne occupa il collega Lollini, tuttavia in questo stesso articolo è doveroso menzionare tra gli atleti di alto livello anche un fenomeno del settore master, si tratta di Davide Raineri (M45). Si porta in dote la miglior prestazione mondiale sulla distanza del miglio, con 4:13:96, ma anche quelle italiane su 800 e 3000 metri.

Ecco la composizione delle batterie elite (ad invito), da notare come siano in tanti ad essersi migliorati nel 2020, nonostante il lock down che non ha certo aiutato nella preparazione. Altro dato a testimonianza del livello della manifestazione è che tra gli uomini sono presenti 7 atleti tra i primi 10 delle graduatorie nazionali, e i primi 4 assoluti. Tra le sono invece sono 6 su 10.

Podisti.Net è media partner della manifestazione e provvederà anche al servizio fotografico (Roberto Mandelli).

COMPOSIZIONE BATTERIE AGGIORNATE al 4 SETTEMBRE

Nome nascita Gruppo PB miglio PB 1500/anno
PRIMA SERIE UOMINI        
Yemaneberhan Crippa 1996 G.S. Fiamme Oro Padova   3:35:26 (2020)
Matthew Ramsden 1997 Australia 3:53:32 (2019) 3:35:82 (2020)
Ryan Gregson 1990 Australia 3:52:24 (2010) 3:31:06 (2010)
Mohad Abdikadar 1993 C.S.Aeronautica   3:36:54 (2018)
David Nikolli 1994 Cento Torri   3:39:19 (2020)
Yassine Bouih 1996 G.A. Fiamme Gialle   3:39:21 (2019)
Joao Bussotti 1993 C.S. Esercito   3:37:12 (2017)
Pietro Riva 1997 G.S. Fiamme Oro Padova   3:41:05 (2020)
Osama Zoghlami 1994 C.S.Aeronautica   3:41:28 (2020)
Pietro Arese 1999 SAF Atletica Piemonte   3:43:42 (2019)
Lepri        
Lorenzo Pilati (700 mt) 1996 Atletica Val di Non e Sole   3:43:70 (2017)
Adam Czerwinski (1200 mt)   Polonia   3:38:89 (2013)
         
SECONDA SERIE UOMINI        
Sebastiano Parolini 1998 Gr.Alpinistico Vertovese   3:45:41 (2020)
Yohannes Chiappinelli 1997 C.S. Carabinieri   3:47:70 (2017)
Ala Zoghlami 1994 G.S. Fiamme Oro Padova   3:43:68 (2017)
Giovanni Filippi 1998 U.S. Rogno   3:44:91 (2019)
Stefano Massimi 1992 SEF Stamura Ancona   3:47:21 (2020)
Leo Paglione 1991 Gruppo Sportivo Virtus   3:48:72 (2019)
Leonardo Feletto  1995 Atletica Mogliano   3:49:03 (2019)
Samuel Medolago 1995 Atletica Valle Brembana   3:49.84 (2019)
Andrea Ghia 1993 CUS Genova   3:49:92 (2019)
Zohair Zahir 1994 Cus Pro Patria   3:50:63 (2017)
Davide Raineri 1973 C.S. San Rocchino 4:13:96 (2019) 3:59:22 (2019)
Lepre        
Mor Seck 1998 Atl. Club 96 Alperia   3:38:88 (2014)
         
PRIMA SERIE DONNE        
Giulia Aprile 1995 C.S. Esercito 4:36:94 (2018) 4:15:80 (2018)
Francesca Bertoni 1993 C.S.Aeronautica   4:27:22 (2017)
Ludovica Cavalli 2000 Bracco Atletica   4:19:72 (2020)
Martina Tozzi 1999 G.A. Fiamme Gialle   4:19:41 (2019)
Martina Merlo 1993 C.S.Aeronautica 4:38:79 (2018) 4:21:20 (2020)
Micol  Majori 1998 Pro Sesto   4:21:62 (2020)
Elisa Palmero 1999 C.S. Esercito   4:22:95 (2019)
Raimonda Nieddu 1987 ASD Cagliari Atletica Legge   4:29:50 (2020)
Silvia Oggioni 1995 C.S.Aeronautica   4:27:36 (2016)
Gaia Colli 1999 Atletica Valle Brembana   4:29:78 (2020)
Chiara Spagnoli 1996 Pro Sesto   4:31:02 (2017)
Lepre        
Sophia Favalli (1000 mt) 2001 Free Zone   4:29:12 (2019)

 

 

Si correrà il 5 settembre e assomiglia, ma solo fino ad un certo punto, alla prova di Eliud Kipchoge a Vienna, si ricorderà il suo breaking 2 in maratona andato a buon fine (dopo Monza, mancato di soli 25 secondi). Fino ad un certo punto perché stavolta saranno diversi atleti a provarci; al momento si conosce il numero complessivo, 35, ma non i nomi che verranno resi noti a breve, quasi certamente saranno tutti atleti Adidas; l’occasione è anche quella di lanciare le nuove scarpe Adizero Adios, che sono la risposta del brand tedesco alle Nike Vaporfly.

Gara sia maschile che femminile, però rigorosamente separati tra loro perché nel caso si vuole il record del mondo per competizione con sole donne; attualmente è detenuto dall’etiope Netsanet Gudeta, 1:06:11, tempo realizzato a Valencia nel 2018.

Nel caso degli uomini pare difficile battere il fantastico record che appartiene a Geoffrey Kamworor, 58:01, fatto a Copenaghen nel 2019, comunque gli organizzatori RunCzech puntano ad un sub 58:30, che sarebbe  un tempo eccezionale, fatto due sole volte nella storia. In realtà il 58:19 di Abraham Kiptum è stato cancellato per violazione delle norme anti doping ed ora l’atleta africano è squalificato per 4 anni. 

Le gare partiranno negli orari migliori possibile, dal punto di vista climatico, gli uomini alle 06.20 e le donne alle 08.00, salvo spostamenti per condizioni meteo non ottimali. 

La sede della prova è all’interno del parco Letna, un’oasi di verde posizionata a fianco del fiume Moldava e molto apprezzata dai runner locali (e anche dagli “stranieri”, ci ho corso e devo dire che è molto bello). Si correrà su un circuito “ovale”, saranno 16,5 giri per coprire la consueta lunghezza di 21,097 chilometri.

 

Iscrizioni aperte sino al 27 agosto

Meno di una settimana al via: a Valdidentro (SO) è ormai tutto pronto per l’edizione speciale della Energy2RUN, con le tre prove che si svolgeranno nella suggestiva cornice dei celebri Laghi di Cancano. Gli atleti tesserati potranno optare per la gara competitiva di 18 km, mentre i non tesserati potranno scegliere tra la non competitiva di 18 km oppure la ShortRun di 10 km, da effettuare anche come prova di nordic walking.

Una manifestazione podistica tra storia, ingegneria e natura: un percorso unico nel suo genere, lungo i due bacini artificiali creati nel secolo scorso per la produzione di energia elettrica. È qui che atleti, runners e appassionati di corsa in montagna si daranno appuntamento domenica 30 agosto, per una sfida indimenticabile. Nel rispetto delle disposizioni vigenti, la gara si svolgerà a cronometro con partenze scaglionate ogni 30 secondi: alle ore 9.00 il primo concorrente partirà proprio dal muraglione della diga di Cancano, alla volta del Lago di San Giacomo.

Un’esperienza sportiva senza eguali, dove l’opera dell’uomo si inserisce alla perfezione nel contesto paesaggistico del Parco Nazionale dello Stelvio, con le sue bellezze naturali e il suo patrimonio antropologico: correre qui significa anche respirare la storia della valle, come testimoniano le antiche ed imponenti Torri di Fraele situate all’ingresso dell’area di Cancano.

Le iscrizioni resteranno aperte fino alle ore 22 del 27 agosto (o fino al raggiungimento del limite massimo di 350 partecipanti). Per effettuare l’iscrizione è possibile collegarsi al sito www.endu.net oppure contattare direttamente la Pro Loco Valdidentro, versando anche la quota di iscrizione di 10,00 € che comprende il pacco gara; la scadenza è tassativa, non saranno pertanto considerate iscrizioni pervenute oltre il termine indicato.

Ultimi giorni di tempo anche per prendere parte alla Virtual Race, novità dell’estate 2020 che permette ai partecipanti di sfidarsi lungo il percorso della gara, concorrendo ad una speciale classifica virtuale. Fino al 30 agosto sarà possibile inviare alla Pro Loco Valdidentro la propria traccia GPX per provare a vincere i premi in palio.

Per ulteriori informazioni e per i regolamenti delle diverse prove è possibile visitare il sito web www.energy2run.eu oppure contattare la Pro Loco di Valdidentro (Tel. 0342 985331)

 

 

Non sono mai stato, e credo che mai sarò, un super maratoneta, nel senso del numero di volte che si corrono le maratone, sono quindi una voce fuori dal coro. Amo l’atletica, che significa tempi e misure, quindi un parametro qualitativo. Eppure sono qua a dire la mia, dal…basso delle mie “sole” 40 maratone e ultra. Eppure non credo si possa restare indifferenti di fronte a quanto fanno questi appassionati dei chilometri che non bastano mai. Soprattutto, ciò che è stato fatto in uno dei periodi più difficili mai vissuti, dal quale sono nate le Maratone della Speranza, titolo quantomai opportuno, di questi tempi.

Mi sono avvicinato a questo mondo degli ultramaratoneti grazie alla Orta 10in10, dovrei dire ancor prima grazie a Paolo Gino, persona che avuto modo di conoscere ed apprezzare nel tempo; non ho mai corso una maratona nel corso di questa manifestazione, ho fatto qualche mezza e anche a giorni alterni.

La prova provata, ammesso ce ne fosse bisogno, di una passione che a me talvolta pare un po’ insana, è il successo delle Maratone della Speranza; si tratta di un’idea, tanto per non cambiare, del vulcanico Presidente Paolo che non poteva lasciare i membri del club (ma anche qualcun altro) così tanto tempo senza macinare chilometri. La (forzata) novità era quella che ognuno lo faceva a modo suo. 

Il plus dell’iniziativa? La raccolta fondi, e alla fine sono un sacco di soldi. Ma le ragioni del successo sono anche altre.

Dovevano essere “solo” undici le Maratone della Speranza, qualcuno aveva il dubbio che la cosa non funzionasse ed invece non sono nemmeno bastate. E avanti con altre nove, un percorso bellissimo che in tanti hanno corso e vissuto insieme, anche se…col distanziamento.

 Il maratoneta macinatore di chilometri non si ferma di fronte a nulla, figuriamoci al Covid19; sono soggetti che mescolano più o meno razionalmente passione, entusiasmo; non possono permettersi l’astinenza podistica, sarebbe un guaio per loro, e probabilmente anche per chi gli sta vicino. Una fissazione? Di certo non per queste persone, o comunque una sana fissazione, dal loro punto di vista.

Ora tutto questo è raccolto in questo libro, un insieme di racconti, esperienze, persino emozioni di correre in modo particolare, direi strano (del resto il titolo “famola strana”, dice molto, se non tutto). Nessun filtro, ogni racconto è fedelmente pubblicato come l’autore voleva e credeva, e sono tutte storie a loro modo particolari. Da ricordare bene che le imprese, perché comunque la si voglia vedere di questo si tratta, si sono svolte in condizioni davvero particolari. C’è stato il periodo dell’obbligo della mascherina, anche correndo, il rispetto della distanza di 2-300 metri dalla propria abitazione, gli sguardi feroci della gente (ricordate…dagli al podista untore?) a cui spesso seguivano segnalazione alla polizia. Naturalmente sempre e solo in solitudine, o quasi, per il rispetto dell’ormai famoso distanziamento sociale; ma forse questo era l’aspetto meno preoccupante, credo che la corsa di lunga lena si faccia soprattutto con sé stessi, anche se nei dintorni ci sono migliaia di persone. Di certo non era questo il caso, per via delle note limitazioni.

Ho trovato interessante che la prestazione agonistica sia passata in secondo piano, anche se direi inevitabilmente, lasciando spazio al racconto di ciò che si vedeva intorno, spesso con cenni storici delle zone attraversate, descrizione degli ambienti circostanti. Chissà se la mancanza di un percorso obbligato, come avviene nelle gare, paradossalmente non si sia tradotto in un vantaggio. Ognuno in fondo correva dove voleva e quanto voleva.

Alla fine cosa resterà di tutto questo? Di queste venti Maratone della Speranza? Beh, di certo 33.000 euro di donazioni, l’aspetto più tangibile dal punto di vista economico. Future emulazioni? Difficile perché è stata una cosa lunga e complessa, ma è possibile: si è già visto che dopo la Orta 10in10 qualcuno ha proposto 12 maratone in dodici giorni. Di certo, per quel poco o tanto che conosco queste persone, è probabile che avranno nostalgia di questa esperienza, penso abbia fortificato ancor più il senso di appartenenza al Club Super Marathon e al mondo delle “lunghe”.

Invece sono convinto che chi avrà la voglia e la pazienza di leggere questi racconti troverà lo spaccato di un mondo peculiare, che ha saputo affrontare un periodo difficile nel modo più bello che si conosce. Correndoci sopra.

Nel pdf in allegato che potete vedere qui sotto, trovate gli autori, gli attori ed i personaggi di questo lungo percorso

 

 

14 agosto 2020. Parevano un abisso quei 20 secondi che separavano il suo personal best rispetto al record di Kenenisa Bekele (12:37:05) ed invece l’ugandese se li è divorati in una gara che lo ha visto dominare dall’inizio alla fine. Esaurito il lavoro delle lepri ha corso in assoluta solitudine sin dai 3.000 metri e concluso col mostruoso tempo di 12:35:36. Al secondo posto Nicholas Kimeli Kipkporir (Kenya), anche lui chiudendo in 12:51:78 migliora nettamente il suo precedente personale (12:57:90). Terzo il connazionale Jakob Krop (13:11).  

Delusione per Yeman Crippa, ritirato. Si è trovato a metà strada tra avversari imprendibili davanti ed altri troppo lenti per fare ciò che aveva in mente, il record italiano, ha perso la motivazione e la voglia di combattere, magari per portare a casa un risultato modesto. Giusto? Sbagliato? Sono scelte, e come tali vanno rispettate, poi ognuno si farà la sua idea.

Nei 1500 metri vince Timoty Cheruiyot in 3:28:45, sfiorando di pochissimo il suo personale (3:28:41). Ma la notizia è il nuovo record europeo realizzato da Jakob Ingebritsen: con 3:28:68, oltre ad aver rischiato di vincere, ha battuto il precedente di Mo Farah (3:28:81). Terzo in 3:29:47, anch’egli con primato personale, il britannico Jack Wightman.

Gli altri italiani in gara: Claudio Stecchi (asta) chiude al quarto posto con la misura di 5,50 mt. Anna Bongiorni sesta nei 100 metri in 11:44. Erika Furlani settima nel salto in alto con 1,84 mt. Paolo Dal Molin (110 hs) al quinto posto col tempo di 13:61.

 

 
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Si trovava a Livigno, coi suoi atleti, dopo aver seguito il loro allenamento e aver cenato si è sentito male durante una passeggiata nei boschi. A nulla sono valsi i soccorsi con il trasporto all’ospedale di Sondrio. Una tragedia, non riesco a immaginare il dolore di chi gli era vicino ed ha vissuto il dramma di quei tragici momenti, tra questi gli atleti della nazionale Micol Majori e Leonardo Cuzzolin.

Così ci ha lasciato a 62 anni Vincenzo Leggieri, allenatore da lunghissima data della Pro Sesto, si risale al 1977; prima ancora buon atleta nel mezzofondo, la sua distanza erano i 1500 metri.

Conoscevo Vincenzo Leggieri, innanzitutto una bella persona, sempre pacato ed equilibrato, disponibile. Poi un coach davvero bravo, mi è capitato assistere quando allenava, soprattutto nel settore giovanile, un ambito nel quale le capacità tecniche vere e proprie devono fondersi con la sensibilità di “sincronizzarsi” coi giovani. Ho imparato qualcosa da lui, anche solo guardando e ascoltando.

Una vita intera spesa nell’atletica, con passione ed entusiasmo.

Un percorso condiviso con i dirigenti della Pro Sesto e dell’Atletica Cernusco. Ho raggiunto telefonicamente Grazia Maria Vanni, 40 anni insieme nello sport: era distrutta, questo uno dei suoi primi pensieri:

Non avrei mai pensato di vivere un momento così doloroso per la perdita di un amico con il quale ho sempre condiviso una passione: fare l’allenatore.

Vincenzo mi mancherai molto, soprattutto mi mancherà il condividere con te le scelte tecniche per la nostra Società che entrambi amiamo.

Amare lo Sport è proprio questo.

Ho perso un fratello ed un amico.

Ciao Vinc riposa in pace, anche se rimarrai sempre nel mio cuore. 

A titolo personale e da parte della redazione di podisti.net porgiamo le nostre condoglianze alla moglie Cosetta ed a tutte le persone che gli sono vicino.  

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