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Lug 16, 2019 Giovanni Baldini 2619volte

Tires / Tiers (BZ) - Rosergarten Schlern Sky Marathon

Dal passo Principe al Catinaccio sulla via per lo  Sciliar Dal passo Principe al Catinaccio sulla via per lo Sciliar Giovanni Baldini

13 luglio - Nell’affollato calendario  estivo del mondo  trail, s’impone con forza la terza edizione della Rosergarten Schlern sky marathon, non tanto quanto al numero dei partecipanti (ammessi massimo 500 unità), ma per la stupefacente bellezza delle Dolomiti a cavallo delle province di Trento e Bolzano, cioè il massiccio del Catinaccio/Rosergarten e dello Scilar/Schlern.

In questa incomparabile corsa in montagna, conviene che per arrivare in fondosi abbia in dote un apparato cardio-vascolare da camoscio non solo per affrontare un percorso assai duro con strappi non indifferenti, ma soprattutto per  gestire le emozioni di fronte a scenari d’immensa beatitudine. Nell’attuale mondo iperconnesso, in cui si va alla ricerca dei feedback, i commenti sul web su questa manifestazione, cioè i like, i followers, ecc. ecc.,  hanno il massimo dei punteggi. Devo ammettere che i dati rispondono esattamente alla realtà; e aggiungerei come punteggio, oltre alle cinque stelle, il sostantivo “lusso”.

 Due sono state le gare in programma, partite entrambe  alle ore 7,00 di sabato dall’arioso   pratone della frazione  di San Cipriano/St. Zyprian di Tiers/Tiers, in un  contorno fiabesco in quanto circondato  dal massiccio del Catinaccio/Rosergarten con le famose Torri del Vajolet in primo piano, dagli alpeggi curati alla perfezione di Lavina Bianca/Weißlahnbad: la 45 km  e la 36 km,  rispettivamente con 2900 e 2000 metri di dislivello positivo circa (senza alcuno sconto, anzi…), un centinaio di metri in più quello negativo, dato che il traguardo è posto a Tires/Tiers a tre  km di distanza a valle  da San Cipriano/St. Zyprian, dove era stato predisposto un efficiente servizio navetta.

I 462 agguerriti atleti, perciò, al via sotto una debole pioggia e sulle note di Conquest of Paradise di Vangelis (quello della partenza dell’UTMB a Chamonix, per essere chiari), non si sono visti imbottigliare nei curati sentieri che si inerpicano in direzione di quelle crode, ma ben ripartiti nei due ampi km iniziali. Devo dire, di prima impressione,  che mi sentivo uno straniero in patria vista la preponderanza di lingua germanica: lì si  dà per scontato che tutti si parli il tedesco. D’istinto mi vien di parlarlo, ma poi  non ci si capisce o ci s’intende poco con le quattro parole che ho imparato nei periodi vacanzieri trascorsi in terre germanofone. Meglio va con l’inglese, per gli atleti delle 12 nazioni rappresentate, ammaliati dalla cotanta magnificenza dei Monti Pallidi; in particolare, un ragazzo svedese  per poco non precipitava in un  burrone per ammirare il paesaggio.

La mia madre lingua si parla pure bene; nel richiedere il wassermelone ai fitti ristori, i volontari mi rispondono: anguria? E di wassermelone ne ho mangiato tanto, solo quello, fresco al punto giusto grazie alla temperatura fredda in quota di sabato: questo frutto idrata bene e il contenuto zuccherino fornisce immediata energia per i muscoli. Certamente qualcuno avrà avuto da ridire per la presenza dei cetrioli.
Le dispute perché non si parli l’italiano  in Alto Adige/Südtirol,  le lascio ai mediocri. Sarebbe come impedire ai sardi, ai napoletani, ai pugliesi, ai siciliani ecc. di esprimersi coi loro dialetti. Insomma alla fine ci si capisce bene, perché il comune denominatore è la passione per la montagna e i sudtirolesi, in fondo, sono ben felici di far parte dell’Italia viste le ampie autonomie in campo fiscale che mai sarebbero loro concesse se fossero annessi all’Austria.

La sky marathon di Tiers/Tires deve essere completata, per entrambe le distanze che si separano scavallato il passo Principe (2610 m, punto più alto) in dieci ore (la 36 km non transita per lo Scilar/Schlern), per questo  non puoi permetterti di prendertela comoda. Tuttavia, a parte alcuni brevi passaggi tecnici in cui è richiesta una  particolare concentrazione, il fondo permette di procedere speditamente, grazie anche alle condizioni climatiche ideali della giornata: innocue velature con  sprazzi di sole, freddo e brezza tesa in quota che ti ha obbligato a vestirti adeguatamente. Durante l’attraversamento  dei  citati massicci  a cui è intitolata la competizione,  sarà impossibile dimenticare le vedute  del Latemar, delle Pale di San Martino, del Piz Boé, del Sella, della Marmolada, del Sassolungo, dell’Alpe di Siusi: insomma procedi sempre cogli occhi inumiditi  dalla contentezza. Al cospetto poi delle Torri del Vajolet sotto l’omonimo rifugio e dell’Antermoia, ti senti una nullità, così come quando attraversi tutto il pianoro sommitale  dello Scilar/Schlern aggettante la vastissima Alpe di Siusi/Seiser Alm. I rifugi attraversati poi sono uno più bello dell’altro, ormai sembrano delle SPA: mi hanno colpito particolarmente quelli pittoreschi della Roda di Vael e quello del Passo Principe. Ottimo il pranzo offerto a Tires/Tiers all’arrivo, così come il servizio docce.

Complimenti ai coniugi romani Giuseppe e Veronica che si sono cimentati con successo nella distanza “corta” e, già montava in loro il magone al solo pensiero di fare ritorno nella Capitale dopo aver provato il paradiso. Come dargli torto? Da noi non trovi le teche dei libri come alla fermata del bus a Tires/Tiers, non vedi i campi pettinati e i paesi ordinati con cura maniacale. E’ questione di mentalità, di amore della propria Terra, e ci si rimbocca le maniche senza piangersi addosso, come mi dice un concorrente della Val di Non,  ritrovato poi sul monte Cavone (prima di affrontare la micidiale discesa finale)  dove fervono i lavori per la rimozione delle conifere  abbattute durante la tempesta di vento dell’ottobre 2018.

Ho appreso che la Regione autonoma dell’Alto Adige/Südtirol offre degli incentivi per il popolamento dei borghi di montagna. Non è escluso che in futuro non prenda questa decisione, pur conscio delle difficoltà oggettive nell’uso del tedesco: sono arcistufo dell’inciviltà a cui  assisto quotidianamente dalle mie parti, pur riconoscendo che i sudtirolesi, abbastanza prevenuti nei miei confronti,  non sono tutti dei santi. Non mi sognerò mai di trasferirmi in Bulgaria, in Tunisia, in Portogallo come fanno tanti compatrioti.  Per ora andrò per le mie crode nazionali.

 

Risultati 45 km

Uomini (218 classificati)

  1. Rüedlinger Andreas 1985 CH- 5:13.38,8
  2. Aschwanden Sven 1992 CH- 5:21.18,3
  3. Ebert Manuel 1991 Jenesien (BZ) 5:21.52,8

 

Donne (39 classificate)

  1. Kessler Julia 1993 Merano (BZ) 6:05.55,8
    2. Serafini Silvia 1989 Giavera del Montello (TV) 6:12.45,7
  2. Pomper Martina 1977 D -Schliersee 6:29.21,2

 

36 km

Uomini (150 classificati)

  1. Felicetti Daniele 1996 Predazzo (TN) 3:26.54
  2. Clara Luca 2000 Klausen (BZ) 3:38.33
  3. Messner Lukas 1988 Valdaora (BZ) 3:39.39

 

Donne (54 classificate)

  1. Stranska Adela 1991 CZ-Ceska Trebova Inov-8 4:16.43
  2. Lell Susi 1987 D-Rettenberg 4:28.49
  3. Antony Stefanie 1994 A-Großkrut 4:32.06

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