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Set 10, 2022 1394volte

S. Maria in Strada (BO), A Badia è “festa” per pochi

S. Maria in Strada (BO), A Badia è “festa” per pochi Roberto Mandelli

9 settembre – Ci sono più aerei in cielo (avrebbe commentato Amleto se fosse venuto a questa “Badia in festa” 2022), di quanti podisti sulle stradette tra il fu-torrente Samoggia e l’aeroporto di Bologna. L’organizzazione dichiara 190 pettorali venduti, con primo posto di 37 iscritti della società bolognese del Monte San Pietro; alla partenza ufficiale delle 18,30 ci siamo contati in 19, uno solo della società “primatista”. In compenso c’erano il decano Righi del Pontelungo – la cui età si avvicina a quella di Queen Elizabeth, ma la forma è migliore -, il vicedecano Cuoghi che abitando alla Cavazzona qui potrebbe venirci di corsa come riscaldamento, il pivello Giangi che vorrebbe un pricecap al metanauto, e l’uomo-ovunque Lucio Casali da Formigine e dal Cammino di Santiago, che potrebbe forse ambire al titolo di chi viene da più lontano. I bolognesi di città e circondario, insomma, l’hanno data buca; se scendo ai ricordi dell’ultima volta che ero stato qui (2018, venticinque anni dopo la prima edizione cui pure avevo partecipato) mi sovviene il centinaio di presenti al via, che già erano meno rispetto ai tempi d’oro, quando si partiva dopo la benedizione dell’abate.

Oggi, in quest’anno 2022 di poca grazia, non solo non c’era l’abate, ma la chiesa era irrevocabilmente chiusa; e soprattutto, dal punto di vista podistico, mancava Colui che, fin quando era vissuto, aveva animato e gestito questa gara, intendo il già-presidente del coordinamento podistico bolognese, Angelo Pareschi. E mancava pure Alessio Guidi, che l’autolesionismo giustizialista e invidioso rappresentato dai vari MarcMaz e propaggini vesuviane tiene lontano dal mondo delle corse (solo che adesso, il podismo nazionale è deCarlMarcMazzato, nel senso che se Lorsignori si fanno vedere scattano le squalifiche per chiunque selfeggia con loro).

E allora, via per pochi intimi, in un tracciato di 7,3 km che ricorda un po’ altri di corse estive limitrofe di cui il Covid, la crisi del Partitone, la senescenza del movimento hanno fatto perdere le tracce (Calcara, Castelletto, Le Budrie…). Il giro sarebbe perfino godibile, al tramonto assolato di una giornata prevista da allerta meteo e che invece prelude all’avvento di una splendida luna piena: almeno metà è su fondo erboso o sterrato, tra argini e campagne. Il ristoro di metà gara prevede, oltre all’acqua, bicchieri con tre prugne Stanley (blu) ciascuno, prugne che ritroviamo al ristoro finale dove appare anche il tè (“sparso per molti ma non per tutti”, direbbe l’abate se ci fosse).

Sotto l’argine, che negli ultimi 2 km ci ripara dai raggi di un sole al pio colono augurio di un più sereno dì, reincontro due storici appassionati di questa camminata, Stefano Piazzi e il prof Ezio Bortolotti, mio scolaro antichissimo dei tempi – ci diciamo – di quando avevamo i capelli neri; al traguardo è invece già arrivato un altro decano del podismo bolognese, il Fregni da Persiceto detto Assantùn per il punteggio che suole conseguire a briscola.

Più affollata che la linea di partenza si rivela, dopo l’arrivo, la fila per la cassa del ristorantino: in mancanza di pacco-gara (la Madonna della Strada ci scampi dall’ennesimo mezzo chilo di pasta o da una confezione di tortine-Porretta) ogni podista può spendere qui l’equivalente della tassa di iscrizione. Scelgo di convertirla in gnocco fritto, losanghe grosse e soprattutto gustose che, farcite di prosciutto nostrano, rapidamente compensano le 575 calorie che il Gps mi segnala di aver bruciato, alla vertiginosa media di 6:15 a km.

1 commento

  • Link al commento Ezio Bortolotti Sabato, 10 Settembre 2022 11:50 inviato da Ezio Bortolotti

    Mille grazie per la citazione, Fabio! Come al solito, recensione bellissima, divertente, e perfetta fotografia della corsa e della serata. Un piccolo particolare di cui non ho fatto in tempo a informarti ieri sera: dal 1 settembre, ahimè per età, sono soltanto un ex prof: sono in pensione! Ho tuttavia molto apprezzato la citazione manzoniana del "pio colono augurio di più sereno dì"!
    Un abbraccio!
    Il tuo scolaro Ezio

    Rapporto

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