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Apr 07, 2020 6656volte

Il bullismo verso i runner non ha pietà per nessuno

Il bullismo verso i runner non ha pietà per nessuno Foto: www.estense.com

Che uscire a correre, seppur nel rispetto delle normative a livello nazionale e locale sia diventata un’impresa è ormai un fatto assodato. Molti podisti ci hanno rinunciato. L’insulto da parte di altri cittadini, l’istigazione all’odio fomentata anche da rappresentanti delle istituzioni: uscire a correre richiede una forza d’animo non comune. Quindi immaginatevi quando il runner è una persona che ha già gravi problemi psicologici per i quali la corsa è una importante medicina. E’ quanto è successo recentemente nel ferrarese, dove un podista è stato ripreso a male parole dal vicesindaco della sua città che poi ha postato il video per metterlo alla gogna mediatica.

Peccato che la corsa gli sia stata prescritta dai medici come unica strategia per fronteggiare lo stress che spesso lo affligge. Talmente elevato che l’ha portato a cercare due volte il suicidio. Problemi psicologici certificati dal centro di salute mentale della città estense dopo l’entrata in vigore dei vari decreti relativi al Coronavirus. Quindi redatti da esperti ben consci di quanto stavano scrivendo. Prescrivendogli di continuare a correre. Certificati portati con se dal runner in questione, ma allo sceriffo tutto ciò poco importava. Altro bell'esemplare di politico da social media, alla ricerca dell'ennesimo post accattivante per aumentare i consensi. Fa niente se mistificando la realtà. Forte coi deboli che non si possono difendere.

A questo punto potremmo indicare il nome di questo amministratore e magari elencare anche qualche difettuccio che lo riguarda e che non si confanno alla morale ed al decoro richiesti dal suo ruolo, ma ci fermiamo qui. Diciamo solo, a lui ed agli altri bulli: avanti così che andate bene. Eh si, siamo noi runner il problema del Coronavirus.

5 commenti

  • Link al commento Rascioni Stefano Lunedì, 13 Aprile 2020 22:21 inviato da Rascioni Stefano

    Corro alle 5 del mattino sveglia 4.15. Corro nel raggio di 200 metri da casa mia. A quell'ora nessuno in strada quindi non rischio di contagiare o essere contagiato. Inoltre non rischio nemmeno di essere insultato. Ma quello che stiamo subendo e' indicibile. Quanto al vice sindaco di Ferrara e' conosciuto in tutta Italia ma chi e' causa del suo mal pianga se stesso.

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  • Link al commento Rodolfo Lollini Sabato, 11 Aprile 2020 02:33 inviato da Rodolfo Lollini

    In questa vicenda, confermata da diverse fonti a livello locale e nazionale, non ci sono dubbi sulla sostanza dei fatti e tantomeno su chi fosse il vigliacco oppressore e chi l’oppresso, una povera persona affetta da disturbi psichiatrici certificati da medici professionisti e peraltro facilmente intuibili da qualunque persona di buonsenso che non fosse in malafede. Circa le opportune terapie lascio la parola agli esperti. Di certo il trattamento che ha ricevuto è sicuramente stato traumatico.

    La proposta dell’orario "notturno" invece mi trova completamente favorevole se può servire a garantire una corsa in pieno isolamento e distanza dalle altre persone.

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  • Link al commento Fabmarri Giovedì, 09 Aprile 2020 23:52 inviato da Fabmarri

    Visto l'andamento manzoniano del discorso, aggiungerei che quando Renzo fa irruzione in casa di don Abbondio per costringerlo a celebrare il matrimonio, Manzoni si chiede chi dei due era l'oppressore e chi l'oppresso. Così in questo caso andrebbe detto che, certo, noi podisti siamo 'oppressi' dai divieti; ma non pretendiamo di andare a correre in centro città nelle ore di punta, come invece sta facendo il personaggio beccato dal vicesindaco (su segnalazione della cittadinanza), poi fermato (e multato) dalle forze dell'ordine. E che la notizia è ricavata da un blog ferrarese che non fa misteri della sua avversione all'attuale amministrazione del capoluogo, avendo dedicato all'episodio ben 7 post dal 4 all'8 aprile, accettando senza discutere le giustificazioni addotte dal podista giramondo, talora con contraddizioni (il blog scrive che il podista corre sempre da solo, ma l' 'imputato' ammette che a volte ci va con suo marito [sic], oppure che alterna i suoi tre cani - ma altri dicono che trascina i cani, che di correre farebbero volentieri a meno). Ferrara è famosa in tutta Italia per le sue mura e tutto il verde che le sta attorno, davvero la 'guarigione' del runner è legata al correre in centro tenendo al guinzaglio un cagnetto minuscolo e suonando a tutto volume le musiche di Baglioni?

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  • Link al commento Giandavide Giovedì, 09 Aprile 2020 09:59 inviato da Giandavide

    Parole altamente condivisibili. E trovo ottima anche la proposta del vincolo orario, cioè poter correre prima delle 7 del mattino. Correvo dalle 5 del mattino, sveglia 4:40. Non credo di aver scambiato droplet con nessuno. Il vero problema è che le istituzioni sanitarie, in particolare quella lombarda, hanno permesso al virus di accedere in quelle strutture dove maggiore è l'assembramento delle persone deboli. Il Covid19 non poteva sperare di meglio. Ma del senno di poi si son piene le fosse, per restare in manzoniana memoria.

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  • Link al commento mdes Mercoledì, 08 Aprile 2020 16:26 inviato da mdes

    Parole sante
    Come diceva il Manzoni, al tempo della peste il buon senso non si era estinto ma semplicemente nascosto per paura del senso comune ...
    Detto ciò, ho letto che in Francia consentono le attività sportive da svolgersi singolarmente alla mattina presto (prima delle 7); perché non proporre la stessa iniziativa? si potrebbe correre prima delle 7, singolarmente, senza accedere ai parchi, senza alcun timore di diffondere il contagio; del resto, i runner della domenica certamente non si metteranno a correre alle 6.

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